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Dimissioni Letta, dubbi e speranze nel Pd trevigiano

Le impressioni a caldo di due esponente del Partito Democratico trevigiano, Rubinato e Casellato, dopo la votazione della proposta di Matteo Renzi che mette fine al governo Letta

Venerdì Enrico Letta salirà al Colle per rassegnare le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio. La fine del governo Letta è stata votata giovedì proprio dal suo partito, il Pd, che ha appoggiato il cambio al vertice proposto da Matteo Renzi.

Nella Marca l'opinione è divisa, riflettendo il clima interno al partito a livello nazionale.

"Ho seguito la diretta streaming - ha commentato a caldo la deputata Floriana Casellato - e condiviso la richiesta di Cuperlo di non mettere al voto l'ordine del giorno. Si è scelta l’altra via e a quel punto la maggioranza (lettiani a parte) ha deciso di essere coerente e responsabile verso il Segretario e verso il PD".

"Ora, però, servono scelte, azioni e concretezza, nel rispetto di tutti, con contenuti seri che motivino questa scelta traumatica. Questa giornata porta con sé molte riflessioni, qualche dubbio, molta fatica - ha sottolineato il sindaco di Maserada - Domenica ci saranno le assemblee di area, in tutta la provincia di Treviso, per votare la mozione regionale. Conto di incontrare gli iscritti, la nostra base, per ascoltare tutti, confrontarci, e capire insieme dove vogliamo andare".

Positiva, invece, la reazione di un altro sindaco e deputato del Pd, Simonetta Rubinato: “Il Pd ha accolto la sfida di accelerare i tempi del cambiamento, con responsabilità e coraggio, recuperando al più presto lo scollamento con la parte produttiva e sociale del Paese”, ha commentato il primo cittadino di Roncade.

“Sappiamo che gestire un governo di larghe intese è impresa assai faticosa - ha proseguito la parlamentare del Pd - e va riconosciuto ad Enrico Letta di averci provato con grande impegno, ma è indubbio che l’azione riformatrice chiede ben altro coraggio. Pensiamo soltanto alla vicenda Imu, oppure alle grandi aspettative create ad esempio sul taglio del cuneo fiscale poi concretizzatesi in risultati irrisori. Troppe volte noi parlamentari ci siamo trovati in Commissione rappresentanti di Governo che rispondevano alle richieste con il bilancino della Ragioneria dello Stato”.

Secondo Rubinato “ora Renzi, forte anche del consenso ottenuto attraverso le primarie, ha l’occasione per dimostrare al Pd e agli italiani che il cambiamento si può fare, cercando in Parlamento il consenso delle altre forze politiche senza il voto delle quali non si possono fare né le riforme istituzionali né quelle economiche di cui ha grande necessità il nostro Paese. Noi parlamentari siamo pronti a fare la nostra parte - ha concluso - sperando che la politica torni ad essere protagonista su una gestione troppo ragionieristica del governo”.

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