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Disboscamenti nella nuova area Unesco del Prosecco: è scontro Bottacin-Zanoni

L’assessore regionale all’ambiente ha ribadito in maniera piccata alle accuse del consigliere regionale in merito ad una autorizzazione al disboscamento di una superficie boschiva

“Invito l’assessore Bottacin a leggere i documenti della Regione prima di rispondere a vanvera, così eviterebbe figuracce. Perché le ipotesi sono due: o non sa di cosa parla, ed è grave, oppure non ha il coraggio delle proprie azioni e si comporta da Ponzio Pilato, scaricando su altri la responsabilità di scelte che invece stanno tutte in capo a Palazzo Balbi. Come nel caso del vigneto di Premaor di Miane”. Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, ribatte all’assessore all’Ambiente in merito all’autorizzazione di una vigna, con distruzione di bosco, all’interno dell’area Unesco e addirittura nella ‘core zone’, arrivata appena 24 ore dopo dal riconoscimento di Baku.

“Avendo il documento sotto mano, è fin troppo facile smascherare le bugie di Bottacin; ‘carta canta, villan dorme’. Dire che la responsabilità è di altri e che l’area non era sottoposta a vincolo idrogeologico è falso. L’autorizzazione, infatti, è su carta intestata ‘Regione del Veneto - Giunta regionale’ e nella tipologia dei lavori si parla di ‘interventi di sistemazione agraria con riduzione di superficie boscata per impianto di nuovo vigneto in area sottoposta a vincolo idrogeologico’ - chiosa Zanoni - In poche righe ecco servita una doppia smentita. E anche per quanto riguarda la Soprintendenza non c’è alcun parere positivo, se vogliamo essere precisi: sono passati i giorni a disposizione perché si esprimesse e quindi è scattato il silenzio-assenso che è una cosa ben diversa. È sconfortante che un rappresentante istituzionale confezioni tante inesattezze: ha perso un’altra occasione per stare zitto. Non so se dipenda dal caldo di questi giorni o se, invece, Bottacin stia ricoprendo un ruolo troppo grande per la sua conoscenza sia della legge che della macchina regionale. Vista la sua delega, ci si aspetterebbe la difesa dell’ambiente e invece questo giustifica lo scempio. Corre in soccorso a Zaia facendo peggio del Governatore che predica bene e razzola male”.

“Capisco che il consigliere Zanoni viva nell’ossessione di Zaia, ma il presidente e la giunta regionale non c’entrano nulla sul tema dei disboscamenti in area Unesco”. Così l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin commenta la nuova accusa lanciata dal consigliere regionale del PD che attacca lo stesso assessore e la Regione per aver autorizzato il disboscamento di una superficie boschiva per fare posto ad un vigneto in area Unesco. “Ribadisco: la giunta non autorizza un bel nulla – precisa l’assessore regionale – gli uffici regionali dei servizi forestali autorizzano i disboscamenti sulla base di una legge regionale molto più restrittiva di quella nazionale. Legge per altro fatta dal governo Gentiloni, che è dello stesso partito di Zanoni. Se fosse coerente, allora, il consigliere dovrebbe dimettersi dal PD che fa leggi meno restrittive di quelle venete”.

“Si vergogni di continuare a lanciare insinuazioni senza dire le cose come stanno veramente – ad esempio, a Cison non esiste alcun vincolo idrogeologico. Basta leggere le relazioni predisposte dagli enti che hanno concesso l’autorizzazione all’esbosco. E’ scritto chiaro: la Soprintendenza non ha emesso prescrizioni per i due progetti. Cosa crede Zanoni: che siano tutti lazzaroni? Si tratta di un recupero di coltivazioni già presenti. Sono interventi di ripristino in un Veneto dove la superficie boschiva sta crescendo in maniera esponenziale”. “Invece di attaccare alla cieca, spargendo dubbi infondati – conclude Bottacin – il geometra Zanoni si studi i numeri delle superfici boscate: scoprirebbe che in Veneto sono in crescita costante. Quindi nessuna distruzione boschiva è in corso. E la smetta di intervenire in questo modo, attaccando la Regione senza dare il giusto peso a tutto il lavoro che la giunta Zaia sta portando avanti in tema ambientale. Per cui - incalza Bottacin - se Zanoni ritiene che la nostra legge sia troppo poco restrittiva, cosa dovrebbe dire e fare rispetto a quella approvata dal suo partito a Roma? Si dimetta quindi dal PD se vuole dimostrare un minimo di coerenza. Non tanta, solo un po’”.

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