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Comunali a Conegliano: “Intercettare i fondi europei sarà fondamentale per la ripartenza”

Incontro a Conegliano con Garbellotto, Villanova e Michele Genovese: Per il periodo 2021-27 molte opportunità: l’importante è sapere creare progetti validi, anche sovracomunali”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

“Per la ripartenza di Conegliano sarà molto importante intercettare i fondi europei”. Piero Garbellotto, candidato sindaco nella città del Cima, è intervenuto martedì sera alla serata organizzata dalla Lista Libertà Civica e Popolare Conegliano al Centro, e dedicata appunto alle opportunità offerte dal PNRR e dai fondi della Next Generation EU. “Finora la nostra città non è stata in grado di aggiudicarsi fondi diversi da quelli del bilancio comunale, cosa che invece è riuscita ad alcuni Comuni limitrofi – ha proseguito Garbellotto – ed è ora di mettersi al lavoro in tal senso. Il nostro programma prevede un Assessorato dedicato proprio a Fondi Europei, PNRR e Next Generation Eu. Già ora, per esempio, ho visto che ci sono città, anche in Veneto, che stanno approfittando di fondi destinati alla bonifica di aree ex industriali. E questo potrebbe servire anche a noi, se penso all’ex-Area Zoppas e ad altre aree dismesse della città. Fermo restando che le prime risorse non sono i soldi ma le persone, , credo serva avere un approccio pratico e concreto, per poter aggiudicarsi i fondi e rendere reale ciò che per ora è sulla carta. In primis, è necessario avere chiara la visione di dove si vuol portare Conegliano.”

Come ha ben spiegato Michele Genovese, Dottore commercialista coneglianese esperto di finanziamenti europei, “: i fondi europei per il 2021-2027 ammontano a oltre 1.800 miliardi peri 27 Paesi Europei di cui 1.075 dalle risorse ordinarie e 750 dal nuovo strumento straordinario Next Generation Eu (detto anche Recovery Fund) creato per finanziare i Piani Nazionali di Ripresa e resilienza per riparare i danni della pandemia Covid. E’ un importante avanzamento nella realizzazione della costruzione europea, in quanto finanziato con una prima forma di Eurobond e con l’impegno a introdurre una prima politica fiscale europea comune. L’Italia avrà risorse straordinarie da questo strumento e da fondi complementari per circa 240 miliardi di cui 221 per investimenti di cui 191 dal PNRR Nextgenerationitalia. Genovese ha ricordato che il Presidente Draghi ha presentato al Parlamento il PNRR dicendo che in questo piano c’è il destino dell’Italia. Il Piano prevede infatti un corposo programma di investimenti per modernizzare e far cambiare pelle alla nostra economia e alle nostre imprese guardando alla prossima generazione, ma le risorse europee sono condizionate ad un impegnativo programma di riforme, complessivamente 63 di cui 4 fondamentali Il PNRR si articola in 6 missioni e 3 assi strategici digitalizzazione, transizione ecologia e transizione sociale. L’effetto previsto del PNRR sull’economia italiana è l’aumento del PIL nel prossimo quinquennio del 6% (+ 16% totale annualità) e dell’occupazione del 3,2%. La grande sfida del PNRR è la sua messa a terra, l’arrivare ai territori. Per i Comuni sono previsti circa 40 miliardi. I comuni grandi (città e comuni oltre 50.000-100.000) avranno assegnazioni dirette dai Minister,i gli altri Comuni dovranno mettersi insieme e partecipare con progetti sovracomunali. A Breve sarà attivato un helpdesk dal governo dedicate alle 10 linee di interesse dei comuni (fra le quali piste ciclabili, abbellimento borghi, riqualificazione urbana, asili nido) e entro fine anno saranno attivate le task force di assistenza tecnica ai territori con 1000 nuovi assunti di alta professionalità.

I Progetti d’area sono quelli che vedono protagonista un territorio : “Come per esempio potrebbe essere la sinistra Piave, quest’area che vede Conegliano come capoluogo naturale, che apre alle Colline del Prosecco, patrimonio Unesco e giardino di Venezia. Digitalizzazione, Green e inclusione sono le linee-chiave della progettazione europea. I Comuni come Conegliano possono presentare progetti per esempio per l’abbellimento e la salvaguardia di borghi storici, per la realizzazione di piste ciclabili, per la rigenerazione urbana (comprese le aree dismesse), per il ciclo dei rifiuti e l’economia circolare.” “I fondi Europei non sono un bancomat ha detto ancora Genovese, per portali a casa occorre avere un approccio strategico e dotarsi di un’ organizzazione adeguata. Per portare a casa i fondi, si devono studiare i bisogni, trasformarli in sogni e tradurre i sogni in progetti fattibili: servono esperti e una task-force di persone dedicate, come ha fatto per esempio il Comune di Treviso; in questa direzione è fondamentale importanza dotarsi di un Ufficio Europa. E’ importante anche fare squadra con i Comuni con le parti economiche e sociali e con la Regione. Una governance coesa con visione di futuro con il supporto di un ufficio Europa con progetti coerenti con la programmazione regionale ed europea è una delle ricetta per lo sviluppo di un territorio come il nostro caratterizzato da una imprenditori dinamica.

“Oltre al PNRR la nostra città, - ha detto Genovese- , deve guardare con la massima attenzione, ai finanziamenti europei ordinari, i fondi strutturali per le politiche di coesione erogati tramite la regione Veneto con lo strumento del POR-FESR. Il nuovo POR 2021-2027 del Veneto una disponibilità di oltre 1 miliardo rispetto ai 600 milioni del precedente periodo 2014-2020. “ In questo strumento aumentano le risorse per lo sviluppo urbano sostenibile: Conegliano deve perseguire questa opportunità, come peraltro ha fatto l’area di Montebelluna-Castelfranco come ha fatto nella programmazione 2014-2020). Conegliano e la sua area devono cercare di candidarsi per ottenere importanti contributi e attuare una strategia di sviluppo sostenibile centrata sulla mobilità sostenibile, cultura e turismo, smart city e inclusione sociale. “Fare rete è fondamentale – ha spiegato Alberto Villanova, consigliere della Regione Veneto – perché tutto il territorio sta aspettando che Conegliano torni a fare da capofila dei progetti. Apprezzo in questo senso l’idea di Garbellotto di un ufficio dedicato ai Fondi Europei e della Next Generation EU . Conegliano, che ha bisogno di rilanciarsi, deve saper approfittare di questo momento ricco di opportunità”. Per esempio a Conegliano, la realizzazione di un ECO-Museo del Vino e ella civiltà del vino potrebbe rappresentare per la città, ma anche per tutto il territorio, un’ottima idea intorno a cui costruire un progetto di vera “porta dell’Unesco”, che dia il via a processi virtuosi per una nuova offerta turistica: presentare le eccellenze eno-gastronomiche dell’area ma anche far gustare un modo di vivere, di essere, in un territorio bellissimo, ricco di arte oltre che di scorci paesaggistici unici.”

L’idea di un hub coneglianese sul modello della “Citè du Vin” di Bordeaux, con Museo del Vino, sale convegni, degustazioni guidate e molto verde, lanciata mesi fa da Stefano Battistella, candidato con Conegliano al Centro, è vista come “un progetto giusto per Conegliano, ma anche per tutta la civiltà del vino che ha fatto grande questo territorio.” “Non solo – ha aggiunto Villanova – Conegliano deve anche saper essere luogo di cultura, saper offrire al turista un nuovo percorso emozionale ed esperienziale attraverso le nostre bellezze artistiche e culturali: Conegliano deve accogliere, e poi saper porre tutta la ricchezza del territorio che si apre partendo da qui.”

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