"Apprendo che la Regione Sicilia ha approvato con una delibera del 31 gennaio di indire le elezioni Provinciali per la prossima tornata elettorale – esordisce il presidente della Provincia di Treviso – E allora, onestamente, io non so più che dire.

Mentre tutte le Province delle Regioni a Statuto Ordinario che dovevano andare al voto sono ora commissariate - qui in Veneto sono Vicenza e Belluno, per esempio - ancora una volta ci accorgiamo che ci sono due Italie, perché la Sicilia fa quello che vuole e indice le elezioni.

Perché dunque solo i cittadini delle Province siciliane possono avere la loro rappresentanza democratica e lo stesso non accade nel resto d’Italia?

La vicenda è ancor più paradossale se si pensa che continuano ad essere private del loro diritto di voto Province virtuose, come quelle venete: è sufficiente pensare ad esempio alla spesa per il personale che a Treviso e in generale in tutte le Province del Veneto,  si attesta intorno al 23% delle spese correnti a fronte di altre amministrazioni che raggiungono il 35%.

E' bene che la politica dia una risposta chiara in merito a una questione che ritorna a porsi: esistono sempre due Italie, una produttiva ed efficiente sempre più penalizzata da Roma e una che invece può sempre fare ciò che vuole?”