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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Pat verso l'approvazione, centro sinistra Treviso: "Così non va"

Il Piano di Assetto del Territorio va verso l'approvazione. Ma per il centro sinistra trevigiano sono molti i punti che non vanno. E li illustreranno nel prossimo Consiglio comunale

Durante il prossimo Consiglio comunale il Piano di Assetto del Territorio sarà sottoposto ad approvazione.

In quell'occasione le forze di opposizione del centro sinistra presenteranno una serie di emendamenti per moodificare l'impostazione del Pat formulato e i contributi di 28 associazioni cittadine, già sottoposti a Ca' Sugana in sede di elaborazione del documento e non presi in considerazione.

AEROPORTO - Tra i punti insoddisfacenti del Pat, la sinistra trevigiana annovera la questione aeroporto. Nel Rapporto Ambientale Preliminare l’aeroporto non è considerato una criticità ambientale per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico ed acustico, né viene presa in considerazione l'ipotesi del raddoppio dei voli prospettata da Aertre.

Il documento prende in considerazione solo per quanto riguarda l’impatto sulla viabilità.

"Ci chiediamo - commentano Luigi Calesso e Alberto Cocco di Sinistra Trevigiana - come si può pianificare il futuro assetto della città, in particolare per quanto riguarda Canizzano, San Giuseppe e Sant’Angelo, senza avere a disposizione il piano di rischio dell’aeroporto".

Solo di recente, spiegano gli esponenti dell'opposizione - la giunta ha incaricato gli uffici comunali di redigere il piano che dovrà contenere l'indicazione delle aree in cui non sarà possibile procedere con nuove edificazione a causa della presenza dell’aeroporto.

"Come si può disegnare il futuro dei quartieri limitrofi al 'Canova' senza disporre di queste prescrizioni? - si chiedono - Sarà 'tutto da rifare' quando verranno rese note?".

AREE EDIFICABILI - Il Pat in fase di approvazione non prevede poi il blocco netto delle trasformazioni di territorio agricolo in aree edificabili.

Sia nel Documento Preliminare che nel Rapporto Ambientale Preliminare viene proposto il recupero di edifici dismessi ed aree già urbanizzate come strumento preferenziale per la nuova edificazione, ma non viene escluso chiaramente che altre aree verdi possano essere cementificate.

"Poiché troppo spesso recuperi e ristrutturazioni edilizie sono più complessi e costosi delle nuove edificazioni non vorremmo - osservano gli esponenti di sinistra - che, in mancanza di questo tipo di interventi, si ritenesse necessaria la cementificazione di altre aree agricole".

CASE VUOTE - Altra nota dolente sono le migliaia di alloggi sfitti presenti in città.

"Per quanto riguarda la possibilità che gli alloggi attualmente inutilizzati possano sopperire a parte delle esigenze abitative individuate il Comune fa riferimento ai 3.052 alloggi sfitti presenti nel 2001 - spiega Sinistra Trevigiana - E’ possibile che l’amministrazione comunale non sia in grado di quantificare gli alloggi che attualmente sono sfitti ed utilizzi un dato vecchio di 11 anni e quindi nettamente superato?"

"Ipotizzando che attualmente gli alloggi inutilizzati siano 4-5mila, a fronte di un volume medio di 200 metri cubi - continua - siamo di fronte ad una cubatura residenziale non utilizzata di 800mila - un milione di metri cubi. Se il 'bisogno' di edifici ad uso residenziale terrà conto proprio degli alloggi inutilizzati sarà possibile evitare gran parte della cementificazione che anche le stime più elevate sull’aumento di popolazione in città giustificherebbero".

ACQUE - Al punto cinque della lista degli emendamenti redatti dall'opposizione c'è la questione acqua.

Il Rapporto Ambientale Preliminare del Pat fa riferimento allo studio idraulico commissionato dall’amministrazione comunale nel 2005 e presentato nel 2006. Tuttavia, denuncia Sinistra Trevigiana, ancora non si ha notizia della “progettazione esecutiva” degli interventi previsti dal piano.

A novembre del 2011 l’amministrazione ha dato l’incarico allo studio che ha redatto il “piano acque” di predisporre i progetti per la realizzazione degli interventi previsti per il contenimento dei rischi di allagamento ed esondazione e per il riequilibrio idraulico del territorio comunale.

"I progetti sono stati presentati? - si chiede Sinistra Trevigiana - Si tiene conto di Questa progettazione nell’elaborazione del Pat?".

PAT E PROVINCIA - Resta poi il grande punto interrogativo dell'accorpamento delle Province, che sì è stato rimandato ma comunque non è stato preso in considerazione nella redazione Pat.

"A nostro avviso la soluzione migliore sarebbe la Città Metropolitana Padova-Treviso-Venezia - dichiara la sinistra trevigiana - ma in ogni caso il ruolo futuro di Treviso nell’ambito veneto e del Nord Est dovrebbe essere centrale per prefigurare la città di domani. Però nei documenti del Pat non se ne parla".

LA NOALESE - A proposito di aeroporto e viabilità, nella redazione del Pat mancano riferimenti al problema di attraversamento della Noalese nel quartiere di San Giuseppe.

"Il 'raddoppio' della Noalese dalle Stiore attraverso l’area Treviso Servizi dovrebbe costituire uno dei punti fermi della pianificazione urbanistica della città - osservano gli esponenti di Sinistra Trevigiana - perché è l’unica soluzione ai problemi di inquinamento e sicurezza di San Giuseppe, ma la questione non appare certo prioritaria allo stato attuale della redazione del Pat".

BICIPLAN - Grande assente anche il tanto decantato "Biciplan", che "dovrebbe essere prioritaria per raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile previsti dal Pat  ma in realtà non vi è cenno alla necessità di realizzarli nel più breve tempo possibile".

I VICINI - Non solo l’amministrazione cittadina non ha scelto l’elaborazione di un Piano di Assetto del Territorio Intercomunale - osserva l'opposizione di Treviso - ma nella documentazione finora prodotta mancano riferimenti significativi ai rapporti con i Comuni limitrofi.

"Come è possibile pensare di risolvere problemi come quelli della mobilità o dell’inquinamento senza concordare pianificazione ed interventi con le
amministrazioni dei paesi confinanti con Treviso, con i quali non esiste soluzione di continuità nel tessuto residenziale?", si chiedono dalla sinistra.

ECONOMIA - Non si può parlare di sviluppo urbanistico senza accenni alle attività commerciali del centro storico. Eppure, denuncia l'opposzione, "non si intravede nel Pat né una analisi adeguata della situazione di difficoltà di tanti negozi ed esercizi pubblici, né tantomeno l’ipotesi di una strategia per uscire da questa situazione, salvo qualche 'consiglio' sulla necessità che le attività commerciali 'puntino sulla qualità'".

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