Caso Barbisan, le opposizioni minacciano un esposto in Procura
Domenico Losappio e i gruppi consiliari di Partito democratico, Lista Manildo e Treviso Civica vogliono fare chiarezza sul contributo versato da Barbisan alla Pro Loco di Canizzano
Non si placa la polemica sui bonus da 600 euro Inps che hanno portato alle dimissioni del vicepresidente della Regione, Gianluca Forcolin, e all'esclusione dalle liste elettorali del trevigiano Riccardo Barbisan e del veronese Montagnoli.
Giovedì 13 agosto le opposizioni trevigiane hanno annunciato di voler presentare un esposto in Procura sul versamento fatto da Barbisan alla Pro Loco di Canizzano. Duro il commento di Domenico Losappio: «Dopo l'ammissione di aver ricevuto i primi 600 euro, Riccardo Barbisan ha dichiarato di aver ricevuto, a maggio, anche una seconda tranche da 600 euro. Pure in questo caso il denaro è stato donato e non trattenuto dal consigliere. I secondi 600 euro sono stati devoluti alla Pro loco Canizzano e San Vitale e Barbisan ha anche reso pubblica la ricevuta. Ebbene, io abito proprio nel quartiere di Canizzano e qualche giorno fa ho trovato nella cassetta della posta il libretto elettorale intitolato "Relazione di mandato Riccardo Barbisan", accompagnato da una lettera firmata da quello che è il presidente della stessa Pro loco di Canizzano, nella quale si invita esplicitamente a votare Barbisan alle Regionali. A questo punto - spiega Losappio - sarebbe il caso di fare una riflessione anche sulla posizione di Barbisan in Consiglio comunale a Treviso dov'è pure capogruppo della Lega. Non è questione di essere o non essere giustizialisti, c'è solo da prendere atto di quanto è accaduto e di trarne le logiche conclusioni: è inaccettabile che soldi pubblici destinati a chi soffre finascano a un'associazione il cui presidente fa campagna elettorale al donatore del denaro. Non è beneficenza questa, qui si ha a che fare con tutt'altro» conclude Losappio.
Dello stesso parere anche i gruppi consiliari di Partito democratico, Lista Manildo e Treviso Civica che concludono con queste parole: «Siamo basiti e sconcertati dalle non ammissioni del Consigliere Barbisan rispetto all’incasso, oltre alla prima, anche di una seconda rata del bonus di 600 euro e devoluto, a maggio, alla Pro Loco di Canizzano, Il cui presidente, a sua volta, ha invitato con lettera ai residenti, a votare per Barbisan alle prossime elezioni regionali. Allibisce che il presidente possa dichiarare di aver scritto a titolo personale dopo che la sua associazione ha ricevuto un contributo, che il donatore avrebbe ammesso non provenire dalle proprie tasche, stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa. Siamo di fronte a un atto di inaudita gravità, sul quale, vista la nostra funzione di controllo come consiglieri di opposizione, pretendiamo trasparenza assoluta, nel rispetto dei cittadini contribuenti. Per questo stiamo valutando di segnalare al procuratore della repubblica il fatto per accertare la natura del versamento effettuato e ricevuto. Siamo nel frattempo in attesa di una spiegazione più circostanziata e precisa da parte del presidente della Pro Loco di Canizzano, il cui comportamento si è rivelato quantomeno inopportuno: la Pro Loco non può essere impiegata per fare campagna elettorale».