FNP Cisl: inviate oltre 8.500 lettere per ricorso perequazioni pensioni

TREVISO La federazione dei Pensionati FNP Belluno Treviso, ha inviato in questi giorni 8.579 lettere (delle quali 6.704 a Treviso e 1.875 a Belluno) con la proposta di aderire al ricorso amministrativo contro la mancata perequazione delle pensioni. "Come è noto il Governo, dovendo eseguire la sentenza n. 70/2015 della Consulta in tema di perequazione delle pensioni, ha pensato bene di darvi attuazione solo parziale con la legge 109/2015, non prevedendo alcun riconoscimento per le pensioni superiori a 6 volte il trattamento minimo INPS e accreditando importi del tutto irrisori per le pensioni inferiori". 

Sostanzialmente quindi, tutti i redditi superiori a 36.000 euro lordi non hanno avuto alcun riconoscimento mentre per gli altri la forma risarcitoria si avvicina a circa l’8% di quanto dovuto. “La Corte Costituzionale ha decretato che l’assenza di rivalutazione viola il principio di proporzionalità tra pensione e retribuzione e quello di adeguatezza della prestazione previdenziale – dichiara Rino Dal Ben, Segretario Generale FNP Cisl Belluno Treviso – Così infatti si altera il principio di eguaglianza e ragionevolezza causando una discriminazione in danno alla categoria dei pensionati.” “E’ per questi motivi che stiamo invitando tutti i pensionati a presentare ricorso – afferma Ugo Previti della segreteria FNP Cisl Belluno Treviso – Sono coinvolti coloro che per l’anno 2012 avevano una pensione complessiva mensile superiore a 1.405,05 euro lordi (circa 1.088 euro netti) e nel 2013 di 1.443,00 euro lordi (circa 1.117 euro netti). La pratica di ricorso è gratuita per gli iscritti FNP, o per coloro che si iscriveranno al momento della presentazione. I nostri uffici – prosegue Dal Ben – sono a disposizione per fornire tutte le indicazioni e il supporto necessario.” “E’ importante questa azione collettiva sostenuta dall’FNP, per sottolineare che il Governo ha deliberatamente modificato la decisione della Corte che impone la restituzione a tutti gli aventi diritto, delle somme corrispondenti alla rivalutazione delle pensioni, considerando che la maggior parte supera di poco i mille euro mensili” conclude Rino Dal Ben.