Forza Nuova Treviso reclama controlli sanitari efficaci nei centri di accoglienza
Dopo il caso di Cona (Ve), dove è morta una migrante di 25 anni, il movimento della destra trevigiana chiede maggior prevenzione e sicurezza all'interno degli hub del Veneto
TREVISO Dopo le proteste e le barricate. Dopo la tragica morte di Sandrine Bakayoko, la 25enne ivoriana stroncata da un malore nei bagni, la notte tra martedì e mercoledì è trascorsa tranquilla nel centro di accoglienza di Conetta e a 24 ore dalla "reclusione" di circa 25 operatori della coop che gestisce l'accoglienza di 1.400 richiedenti asilo, il sovraffollamento e freddo la fanno da padrona nell'ex base missilistica di Cona (VE) diventata una sorta di hub provinciale. Mercoledì mattina poco dopo le 10 è iniziato il trasferimento di 109 profughi (tra cui 28 donne) che saranno portati in una struttura in Emilia-Romagna, pare nel Bolognese. Questa la decisione del ministro dell'Interno, Marco Minniti, martedì sera e subito avvallata dalla prefettura di Venezia.
Una situazione però ancora delicata e al centro del dibattito politico nazionale e regionale, tanto che anche Forza Nuova Treviso ha deciso di dire la sua in merito, partendo da una domanda molto semplice, ossia: "Quanto sono efficaci i controlli sanitari effettuati nei centri di accoglienza?". "Il caso della ragazza ivoriana morta all'interno dell'ex base missilistica di Cona solleva nuovamente dubbi e forti reazioni in merito al tema immigrazione, sotto molteplici aspetti. Per quanto l'esame autoptico abbia confermato il decesso per morte naturale (embolia) della giovane, l'interrogativo sulle condizioni igienico-sanitarie restano, lecitamente, nei cittadini che assistono nelle proprie città al sovraffollamento degli immigrati in strutture che, primariamente, dovrebbero essere recuperate e valorizzate per la comunità e, in seconda battuta, non risultano quindi adatte così come sono ad ospitare numeri sempre più alti di immigrati - continuano gli esponenti della destra trevigiana - Per questo motivo, Forza Nuova ritiene inaccettabile che spetti alla Prefettura rilasciare l'autorizzazione ai controlli sanitari nelle suddette strutture, impedendo così di procedere con verifiche sanitarie a campione da parte del personale del Servizio di Prevenzione".
"E qualunque caso di gestione di questi individui risulta far acqua da tutte le parti dal momento che l'interesse economico che i finti profughi generano nelle cooperative supera di gran lunga il rispetto delle regole, sia nelle piccole strutture private (accoglienza diffusa), sia in quelle di maggiori dimensioni, come l'ex Caserma Serena a Treviso, a cui fanno seguito Cona e San Siro di Bagnoli - chiosa FN - Solo nel nostro Paese è concesso guadagnare così apertamente sul traffico di esseri umani sotto la falsa copertura della solidarietà, producendo come prime vittime gli italiani, dal punto di vista economico, sanitario e sociale, ed in secondo luogo proprio quei 'disgraziati' che gli operatori vorrebbero difendere. L'unica conclusione ragionevole è opporsi all'immigrazione sia per tagliare il legame che la tiene unita ai loschi guadagni delle cooperative, sia per difendere gli interessi degli italiani".