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Fotovoltaico a Mogliano, i Verdi: «Perché Zaia non ha approvato il Piano paesaggistico?»

Amedeo Fadini: «Le rinnovabili non devono necessariamente deturpare il paesaggio. Questo succede quando a proporre i progetti sono aziende che mirano al guadagno nel breve periodo»

«Su fotovoltaico e paesaggio Zaia dovrebbe dire le cose come stanno: Il Veneto ha rinunciato al piano paesaggistico dopo ben dieci anni di lavoro. Sul fotovoltaico di Mogliano Veneto abbiamo visto una ragazza che ha a cuore il futuro degli ecosistemi (in cui anche l'uomo vive), e il presidente della Regione (più attento agli imprenditori) non dovrebbe confondere le idee, soprattutto ai giovani. mescolando ambiente e paesaggio - afferma Amedeo Fadini di Europa Verde/Verdi della Marca Trevigiana - Le rinnovabili non devono necessariamente deturpare il paesaggio: questo succede quando a proporre i progetti sono aziende che mirano al guadagno nel breve periodo e spesso sono slegati dal territorio. Al di là di dove sono tracciati i vincoli la giovane di Mogliano vorrebbe difendere il valore della campagna vicino casa: come dice la Convenzione europea del Paesaggio del 2000 infatti la percezione delle popolazioni è essenziale nel definire il territorio da tutelare».

«La risposta di Zaia, ad Anna Busato, è evasiva e non entra nel merito. Purtroppo, la verità è che parliamo di un partito egemone, che è sempre stato dalla parte dei schei e di tutto ciò che fa girare la betoniera: capannoni, centri commerciali, superstrade e quant'altro. Anna ha capito chiaramente che mancano le regole adatte per questi casi, e giustamente ha intuito che la VIA può incidere al più nei tempi di approvazione - continua Fadini - Il leghista promette percorsi partecipativi per il maxi-impianto lungo la circonvallazione, infatti la fase di consultazione pubblica della Valutazione di Impatto Ambientale è obbligatoria per le norme europee. Chiunque può presentare una osservazione nei 60 giorni in cui i progetti sono pubblicati sul sito regionale, a patto di avere le competenze tecniche per capire i documenti e contestarli. Appare molto difficile che ci siano elementi oggettivi per bloccare il progetto: chi investe migliaia di euro ed è supportato da bravi professionisti ha scelto un’ area non vincolata e ha già pensato alle possibili integrazioni e mitigazioni che la commissione VIA può richiedere (tipicamente una fascia alberata)».

«Anche dal punto di vista ambientale difficilmente la commissione può riscontrare elementi oggettivi per la perdita di biodiversità rispetto ad una coltura intensiva con pesticidi (potrebbe anzi aumentare). Ma c’è un altro passaggio in cui Zaia omette qualcosa di importante: è vero che il tema del paesaggio in costituzione è di esclusiva competenza statale, ma la legge prevede espressamente una co-pianificazione tra Regioni e Soprintendenze, per un piano condiviso. Potevamo avere anche noi un piano paesaggistico, come hanno altre regioni, ma poco prima delle elezioni la regione Veneto ha ritenuto di procedere ad approvare il PTCR del 2009 senza valenza paesaggistica (DCR n. 62 del 30.06.2020). Quindi una regione come la nostra, anche culturalmente nella sua storia associata alla bellezza del paesaggio, non ha un piano paesaggistico. Noi di Europa Verde – Verdi saremo sempre dalla parte dei cittadini, dell'ambiente,e a favore delle rinnovabili, ma contro le speculazioni in zona agricola, come quella dei 50 ettari già denunciati da Cristina Guarda a Loreo (RO). A tutti i giovani della Marca Trevigiana, che come Anna hanno capito la necessità di una conversione ecologica, lanciamo l'appello di aderire e di essere attivisti e protagonisti di un partito dove avranno spazio per costruire per il Veneto un futuro migliore» conclude.

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