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Intesa Ascotrade-Cgil, Lorenzon: “Accordo fuori luogo e scorretto”

Intesa Ascotrade-Cgil, “forza doppia di stampo affarista”. Franco Lorenzon, segretario generale Cisl di Treviso giudica “fuori luogo e scorretto” l’accordo tra Ascotrade e Cgil per scontare le bollette del gas agli utenti del Caf della Camera del Lavoro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Intesa Ascotrade-Cgil, “forza doppia di stampo affarista”. Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl di Treviso giudica “fuori luogo e scorretto” l’accordo siglato da Ascotrade e Cgil per scontare le bollette del gas agli utenti del Caf della Camera del Lavoro che diventeranno clienti Ascotrade.

“Per avere un’idea di quanto fuori luogo sia questa intesa commerciale - afferma Lorenzon - basterebbe pensare a quale situazione si creerebbe se prima la Cisl poi la Uil facessero un’analoga intesa con una multiutility pubblica concorrente di Ascotrade. Ascotrade è una multiutility con la quale Cgil, Cisl e Uil di Treviso intrattengono a livello confederale unitario un rapporto negoziale per favorire le utenze del gas maggiormente in difficoltà, ottenendo per queste ultime un positivo sconto sulla bolletta. Che ora la Cgil si relazioni da sola e - tra l’altro - con evidente convenienza per l’Organizzazione, con questa azienda, ci sembra per lo meno scorretto nei confronti di Cisl e Uil e fa venir meno la fiducia reciproca”.

Ma anche entrando nel merito dell’accordo, Lorenzon boccia l’iniziativa. “È la prima volta - afferma il numero uno della Cisl trevigiana - che un sindacato si presta a lavorare per un’azienda, divenendone un agente commerciale che ne vende i prodotti. Per lo più, non si tratta di un bene materiale, ma di un servizio pubblico che dura nel tempo, sicché gli eventuali vantaggi iniziali potrebbero – come sempre accade – modificarsi, e quindi cambiare anche le convenienze di partenza, di cui peraltro non si conosce niente, specialmente in rapporto a quelle offerte da altri concorrenti”.

“Inoltre – prosegue Lorenzon – non ci risulta che la Cgil abbia le professionalità necessarie per valutare i vantaggi di un’offerta commerciale di questo tipo, quindi è incomprensibile come ci si possa assumere tale responsabilità. Il compito di attivare le forniture di luce e gas mal si concilia con il ruolo negoziale che svolge il sindacato - per conto dei cittadini in generale e degli iscritti in particolare - nei confronti di Ascotrade: nel caso in cui l’attività aziendale - per qualsivoglia motivo - andasse male, ad esempio, chi si renderebbe responsabile nei confronti dei cittadini ai quali si ha fatto cambiare l’utenza? Nell’intesa, infine, ci sono elementi che fanno ragionevolmente ritenere che siamo di fronte a concorrenza sleale e a pubblicità ingannevole, valutazioni che saranno approfondite da chi di competenza”.

In conclusione, “ci sembra che la ‘forza doppia’ – che nella strategia aziendale significava l’abbinamento dei servizi di luce e gas – e che ora è rappresentata da Ascotrade/Cgil, abbia il chiaro segno dell’affarismo. Ragionevole forse per Ascotrade, inaccettabile - a nostro avviso - per un sindacato”.

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