Lega Nord, Gobbo smentisce frattura tra Bossi e Maroni
Riappacificazione tra Bossi e Maroni. Gobbo: "Credo non vi sia mai stata divisione". Gentilini: "Non avrei mai fatto parte del governo Berlusconi"
Diradate le nubi, sul cielo della Lega Nord torna a splendere il sole. Ieri sera i due leader del partito, Umberto Bossi e Roberto Maroni, si sono riappacificati, dopo le incomprensioni degli ultimi tempi.
Ma c'è chi alla frattura non ha mai creduto. Uno di questi è il sindaco di Treviso, Gianpaolo Gobbo: "La Lega è composta da entrambe le anime, ma fra Bossi e Maroni credo non vi sia mai stata divisione".
Tra i due, secondo Gobbo, c'è stato non "un momento di frizione, ma un diverso punto di vista su come procedere anche nell'ottica delle alleanze, ad esempio sul fatto di mantenere o meno il legame con il PdL".
Il primo cittadiono trevigiano ammette, tuttavia, che ci siano " situazioni più specifiche in seno agli ambienti lombardi del Carroccio. Ma – conclude – le riflessioni si devono compiere in tutte le aree del Paese in cui la Lega è presente".
Meno pacato il commento del vicesindaco Giancarlo Gentilini, che invita i compagni di partito a "riprendersi, ricompattare le forze e tornare ad essere un movimento di lotta e di rivoluzione".
Lo "Sceriffo" ha anche confessato di essere favorevole alla successione di Maroni alla guida della Lega: "Credo che sia il delfino predestinato, ma anche che alle spalle ci debba essere sempre un vecchio saggio come Bossi. Così come a Treviso - ha aggiunto - è sempre utile la presenza di un vecchio saggio come Giancarlo Gentilini".
E per quanto riguarda i mali della Lega, Gentilini non ha dubbi sulla loro origine: "Io non avrei mai fatto parte del governo Berlusconi, sarei rimasto a vedere. Gli avrei dato un prontuario di date e priorità e se non le avesse osservate lo avrei mandato a casa. Così noi della Lega – conclude lo "Sceriffo" di Treviso – saremmo stati la baionetta sulla sua schiena ed avremmo guadagnato milioni di voti".