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Razzismo, Gentilini condannato in appello: vietati i comizi

la Corte d'Appello di Venezia ha confermato la condanna di Giancarlo Gentilini per istigazione all'odio razziale. Oltre alla multa di 4mila euro, al candidato sindaco sono vietati i comizi

Quattromila euro di multa e il divieto di partecipare a comizi per tre anni.

La Corte d'Appello di Venezia ha confermato la sentenza di primo grado pronunciata nell'ottobre 2009 nei confronti di Giancarlo Gentilini.

Il vicesindaco e candidato alle comunali di maggio era finito di fronte al giudice per rispondere del reato di "istigazione a commettere atti di discriminazione razziale".

La vicenda risale al 14 settembre 2008. Gentilini, a Venezia per la festa dei popoli padani, aveva invocato "rivoluzione e pulizia" contro extracomunitari e nomadi, invitando i musulmani ad andare a fare i propri bisogni "nelle loro moschee".

La magistratura veneziana, venuta a conoscenza della notizia di reato, aveva avviato accertamenti sul caso in autonomia, affidando alla Digos il compito di verificare quanto effettivamente dichiarato da Gentilini sul palco della festa.

A quasi quattro anni dalla prima sentenza, la Corte d'Appello ha confermato la colpevolezza di Gentilini. La campagna elettorale dello "Sceriffo" tuttavia è salva in quanto gli è stata concessa la sospensione condizionale della pena.

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