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Gentilini randella Salvini: «Si deve dimettere, solo Zaia può salvare la Lega»

L'ex sindaco sceriffo di Treviso è intervenuto ai microfoni de "La Zanzara" su Radio24, incalzato dalle domande di Cruciani e Parenzo. Il commento su Giorgia Meloni: «Felice per lei ma non tocchi l'aborto»

Anche Giancarlo Gentilini randella il Capitano Salvini. A "La Zanzara", su Radio 24, l'ex sindaco sceriffo ha detto: «Salvini si deve dimettere. La Lega si può salvare solo con Zaia. Zaia è un mio figlioccio, capisce le esigenze del popolo. Sono contento per la Meloni, sono sempre stato di destra. Dio, patria e famiglia. Ma l’aborto non si tocca, la donna è l’unica a decidere. Benito Mussolini? Un grande statista che rimpiango, alla Meloni può trasmettere onestà e voglia di fare. I gay? Non mi piacciono i cortei, e l’ostentazione. Sono troiate». 

Il vecchio leone trevigiano è ancora su piazza e a "La Zanzara" ha sparato a zero sul leader leghista: «È stata una debacle, Salvini si deve dimettere.  Io - dice Gentilini - andavo in mezzo al popolo, era il mio sistema. Adesso c’è stato un distacco, Salvini e i suoi sono rimasti arroccati nelle sale di comando. L’unico rimedio per ritornare nell’alveo del passato - aggiunge - sono le dimissioni di Salvini, non è riuscito a interpretare le necessità del popolo. Tutti mi fermano - dice ancora - dicendomi: Gentilini torni lei, abbiamo nostalgia, sentiamo la sua mancanza, perchè non torni? Ma non ho l’età e basta». Poi lancia Zaia: «I governatori sono le persone giuste. Zaia è una mia creatura, dovrebbe essere lui il leader della Lega, conosce le esigenze del popolo».

L’ex sindaco di Treviso ha parlato poi anche della Meloni: «Sono contento perché io sono sempre stato di destra. Ma la Meloni adesso subirà gli attacchi dei bolscevichi e gli attacchi di tutto il mondo, perché dicono che quella fiamma è il fascismo, ma ragazzi io il fascismo l’ho vissuto. Quella fiamma non c’entra niente». Ma Mussolini cosa può insegnare alla Meloni, tu che sei un grande ammiratore di Mussolini? lo incalza Giuseppe Cruciani: «Il mio credo è quello che ho sempre portato in tutto il mondo. Dio, Patria e famiglia. Ordine, disciplina e rispetto delle leggi. E se entra uno in casa mia va bucato come era ai miei tempi». Dunque Mussolini cosa può insegnare alla Meloni?: «L’onestà e la voglia di fare e di realizzare, di tutte le cose che ha fatto, l’agro pontino. Ha fatto tante cose. È stato un grande statista che io rimpiango. Potrà imparare da Mussolini le cose buone, bisogna imparare sempre le cose buone e lasciare quelle cattive, questa la filosofia che mi hanno insegnato a scuola. E Mussolini purtroppo poi si è alleato con Hitler». Non ti penti di nulla?: «No no, non mi pento, rifarei tutto quello che ho fatto. La gente mi ama ancora e vorrebbe che fossi io a tornare, cosa vuol dire questo? Che ho seminato bene». Ma secondo te ci saranno problemi per i gay con un governo di centrodestra?: «No, no. Ma non mi piace l’ostentazione, solo quello, non mi piacciono i cortei e tutte quelle troiate». E l’aborto?: «Nessuno tocchi l’aborto, solo la donna può decidere cosa fare».

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