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Vittoria Granello: chi urla al terremoto e chi ridimensiona la frattura

Discordanti i pareri dei volti noti della Lega trevigiana sulla vittoria di Giorgio Granello. Se Muraro e Gentilini vedono cambiamenti in arrivo, Da Re e Gobbo negano che ci sia stato un terremoto, Nel dubbio, Zaia invita all'unità

Dopo quattordini anni, domenica sera è caduto il "governo" di Gianantonio Da Re. La vittoria di Giorgio Granello al congresso della Lega trevigiana ha scosso non poco il partito e promette cambiamenti sensibili.

ZAIA - Luca Zaia, governatore del Veneto, ha invitato all'unità per il bene della Lega, mentre il segretario uscente nega che ci sia stato un "terremoto".  "È stato un congresso equilibrato, nulla di traumatico - ha commentato Da Re - Il problema è che in questo momento non vedo all'orizzonte una strategia politica della Lega".

DA RE - "Non appartengo ad alcun 'cerchio magico' - ha sottolineato il primo cittadino vittoriese all'indomani dell'elezione di Granello - e nella Lega rimango. L'unica nota stonata di tutto questo è che c'è stato un presidente della Provincia che ha tifato per uno dei due candidati". Per nulla celato il riferimento a Leonardo Muraro, sostenitore di Granello, che ieri ha ricordato come, nelle scorse settimane, avesse intercettato una base di quattro- cinquecento militanti in contrasto con lo stesso Da Re.

MURARO - "I voti raccolti da Granello corrispondono. Certo - ha ammesso Muraro - mi sono impegnato parecchio ed ho ricevuto un attacco violento dell'ex segretario, del quale ribadisco tuttavia l'ottimo lavoro svolto. Ho avuto il coraggio di dire come la pensavo e ho segnalato il bisogno di un vento nuovo nella Lega, così come sta emergendo dai vari congressi svolti in Lombardia".

GENTILINI - Oltre al presidente della Provincia, anche il vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, si è detto soddisfatto della vittoria di Granello. Lo "Sceriffo" attribuisce il cambiamento di rotta della base alla delusione per i tre anni di governo del Carroccio a fianco del Pdl: "Tre anni che non hanno dato nulla - ha commentato Gentilini - e che invece hanno scontentato centinaia di migliaia di persone. Quando si sbaglia si paga e ora chiedo che nella Lega ci sia un cambiamento in tutti i settori, dai vertici fino all'ultimo mozzo".

"Bisogna - ha aggiunto Gentilini - ridare credibilità alla Lega e credo questo sia un primo passo, altri ne seguiranno".

GOBBO - Lapidario, invece, il commanto di Gian Paolo Gobbo: "Non ci sarà alcun cambiamento di linea anche se è evidente che c'è una dialettica fra l'ala di Bossi e quella di Maroni. La Lega al momento giusto si è sempre ricompattata - ha concluso - ed è quello che accadrà anche questa volta, senza scossoni neppure per Treviso in cui la base rimane molto significativa".
 

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