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Grave di Ciano, il sindaco di Crocetta non ci sta: "Chiediamo un incontro a Zaia"

La Giunta Regionale del Veneto avvia la progettazione per le casse di espansione. Il sindaco Tormena: “Vogliono far sparire le comunità rivierasche del Piave”

"Prendiamo atto che la Regione Veneto e l’Autorità di Distretto vogliono cancellare la comunità di Crocetta del Montello e tutte le comunità rivierasche delle Grave di Ciano”. È duro e deciso il commento del sindaco di Crocetta del Montello, Marianella Tormena, dopo l’approvazione della delibera della Giunta Regionale n° 302/21 che dà il via all’iter di progettazione, fino alla cantierabilità, delle casse di espansione nelle Grave di Ciano.

La realizzazione dell’opera preoccupa notevolmente non solo il Comune di Crocetta del Montello, ma anche le Amministrazioni limitrofe che stanno approvando in Consiglio Comunale una delibera dove chiedono alla Regione di rispettare le indicazioni ministeriali del 2020. Tra questi ci sono i comuni di Nervesa della Battaglia, Giavera del Montello, Volpago del Montello, Montebelluna, Pederobba, Vidor, Moriago, Sernaglia a cui si aggiungono anche Caerano San Marco, Segusino, Trevignano ed altri che lo faranno nelle prossime settimane. La richiesta inserita in questa delibera è di avviare un “Contratto di fiume”, strumento di programmazione e coordinamento per la gestione delle criticità lungo il fiume Piave, distribuendo interventi mirati ed evitando un eccessivo impatto in alcune aree piuttosto di altre. 

La presa di posizione da parte dei comuni dell’area si basa anche sul fatto che il Piano Stralcio per la Sicurezza Idraulica redatto dall’Autorità di Distretto individua come primo sito, per la realizzazione delle casse, Ponte di Piave data la maggior efficacia idraulica ed il minor impatto ambientale. “La decisione di Regione Veneto e Autorità di Bacino è un chiaro messaggio: vogliono far sparire le comunità rivierasche del Piave – spiega il Sindaco di Crocetta del Montello, Marianella Tormena - Questa decisione uccide in primis la comunità di Crocetta perché mette l’ipoteca di un cantiere e di lavori faraonici che dureranno anni se non decenni, crea un’immensa area di decantazione per le piene del Piave che allagherà un terzo di questo Comune e cancellerà completamente il suo ecosistema. Senza contare che si creerà una gigantesca zona di accumulo detriti dove nessuno andrà più a sistemare e pulire proprio davanti alle colline patrimonio dell’UNESCO. Chi vorrebbe vivere in una zona dove ci sono tutte queste problematiche?”.

Ma le problematiche del progetto avviato dalla Regione Veneto non si fermano qui. “Dobbiamo considerare anche il rischio idraulico in caso di piena – prosegue il Sindaco di Crocetta del Montello - la cassa infatti priva il Piave del suo naturale sfogo a sud, proprio dove crea una decisa curvatura. Il risultato? L’acqua si riverserà sui Paesi di Vidor e Moriago. A ciò si aggiunge che nella DGR si torna a menzionare il progetto della Diga di Falzè, la cui forte pericolosità è nota a geologi e amministratori locali ormai da un decennio. Dispiace constatare come si voglia far subire a questa zona tutto il disagio delle piene del Piave mentre non si sta facendo nulla per eliminare i palesi errori urbanistici del Basso Piave”. “Chiediamo urgentemente di poter parlare con il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia - rilancia il Sindaco di Crocetta a nome di tutti i primi cittadini dell’area -, perché vogliamo spiegargli l’impatto disastroso di questa decisione sulle nostre comunità”. 

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