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Grave di Ciano, Treviso Grande Nord: "Il progetto provocherà gravi conseguenze"

La segretaria Maria Grazia Mora: "Il medio Piave verrebbe spazzato via da strutture artificiali che cambierebbero totalmente la morfologia del territorio di quest’area di grande pregio ambientale"

Non si placano nella Marca trevigiana le polemiche in merito alle oramai note grave di Ciano del Montello. Queste le recenti parole espresse da Maria Grazia Mora, segretario provinciale Treviso Grande Nord: “La serata informativa di lunedì sera, organizzata anche dal movimento Grande Nord presso la sala Papa Luciani di Falzè di Piave, ha messo alla luce le tremende conseguenze che un progetto come questo porterebbe sul territorio del medio Piave. Il Pssi (Piano stralcio per la sicurezza Idraulica del medio e basso corso) approvato nel 2009 prevede che le casse di espansione di Ciano siano l’ultimo intervento dopo aver provveduto all’innalzamento degli argini, all’argamento del letto, alla pulizia dei bacini a monte e alla realizzazione di casse a valle. Nulla di tutto questo è stato fatto, la Regione ha deciso di procedere direttamente, con delibera 302 del 16 marzo 2021, all’avvio delle procedure per la progettazione delle casse di Ciano".

"Come Grande Nord siamo molto preoccupati di quello che accadrà, siamo nati come movimento di riferimento per il territorio, ruolo al quale altri hanno rinunciato per una visione più nazionalistica. Un territorio bellissimo ma molto fragile, con aree protette, di forte valore storico e ambientale, luogo di ripopolazione di animali, con innumerevoli specie autoctone di flora e fauna - continua Mora - Tutto questo verrebbe spazzato via da strutture artificiali che cambierebbero totalmente la morfologia del territorio di quest’area di grande pregio ambientale. Anche il clima subirebbe danni da questa forzatura innaturale. Con le piene l’area di Ciano diverrebbe deposito di detriti, piante sradicate e carcasse di animali; Vidor, l’isola dei morti, la zona di Fontigo sarebbero fortemente interessati dalle ondate di piena e rischierebbero di essere investiti da piene anomale artificiali che creerebbero danni inimmaginabili. Non ultimo rimaniamo sconcertati dalla mancata presenza nella serata del Sindaco di Sernaglia e di altri sindaci interessati; gli unici presenti il Sindaco e Vicesindaco di Vidor, il sindaco di Crocetta e il sindaco di Follina. Non vogliamo essere vittime della battaglia di potere interna al partito di maggioranza in Regione, cioè la Lega e ribadiamo la necessità che il Sindaco non obbedisca agli interessi del partito ma a quelli dei propri cittadini, che in questo caso non collimano, la fantomatica diga di Falzè viene comunque costantemente nominata in questo progetto, come complementare al progetto di Ciano”.

Questo, invece, il commento di Massimiliano Malaspina quale segretario regionale Grande Nord Veneto: “Vorrei replicare alle dichiarazioni dell’assessore Bottacin che sulla propria pagina Facebook critica le persone che non ci vedono chiaro in quest’opera sul Piave visto che in Regione non esiste una simulazione del rischio idraulico post costruzione casse di espansione di Ciano. Bottacin critica i comitati e chi come noi si preoccupa dell’ambiente definendoci tuttologi che non hanno nessuna responsabilità in caso di alluvioni. Noi sospettiamo che nemmeno lui, poi, si vorrà prendere la responsabilità di disastro ambientale dovuto alle casse di espansione programmate in modo errato, e darà come sempre la colpa agli ingegneri da loro nominati, dicendo che hanno sbagliato e che l’idea era buona ma il progetto fatto male. Ricordiamo che anche chi ha progettato la diga del Vaiont era un ingegnere che tranquillizzava la popolazione".

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