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Elezioni politiche, 670mila trevigiani chiamati alle urne

Seggi aperti domenica 25 settembre dalle 7 alle 23. Gli italiani eleggono 400 deputati e 200 senatori. Per la prima volta i 18enni potranno votare per il Senato. La guida con tutte le informazioni utili

Italia al voto. Domenica 25 settembre 2022 è il giorno delle elezioni per scegliere i nuovi componenti della Camera dei deputati e del Senato. Urne aperte dalle 7 alle 23. Si tratta di un voto anticipato, dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e lo scioglimento delle Camere da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

I numeri

Alle elezioni di domenica 25 settembre, gli italiani chiamati a esprimere una preferenza sono 50.869.304, di cui 4.741.790 all’estero. Dei 46.127.514 elettori in Italia il 51,74% sono donne e il restante 48.26% uomini. In provincia di Treviso sono 669.520 i trevigiani chiamati alle urne divisi in 826 seggi. Per la prima volta 2.682.094 maggiorenni, dopo la recente modifica dell’articolo 58 della Costituzione, potranno votare non solo per la Camera ma anche per il Senato. Dei giovani elettori le donne sono 1.302.170 e gli uomini 1.379.924. Sul territorio nazionale sono 61.566 le sezioni elettorali aperte per l’esercizio del diritto di voto. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha votato domenica mattina (poco dopo le 8.30) alle scuole di San Vendemiano.

Chi votare

I candidati alla Camera sono 1.310 nei collegi uninominali, 2.788 nei collegi plurinominali e 95 nella circoscrizione Estero. Per il Senato le candidature sono 693 per i collegi uninominali, 1.418 per i collegi plurinominali, e 41 per la circoscrizione estero. Per sapere chi sono i candidati nel proprio collegio sul sito del ministero dell'Interno è stata attivata la funzione "Cerca il tuo collegio e i tuoi candidati". Da qui si accede alla lista con i nomi dei candidati dei collegi di Camera e Senato. 

Cosa portare al seggio

Gli elettori che vogliono votare devono presentare al seggio un documento di identità e la tessera elettorale. (Qui l'elenco dei documenti ammessi e cosa fare se non si trova la tessera elettorale).

Come si vota

Agli elettori sono consegnate due schede: una rosa per la Camera, una gialla per il Senato. Chi si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. Il sistema elettorale è il Rosatellum, è lo stesso utilizzato per le ultime elezioni legislative, quelle del 2018. Si tratta di un sistema misto tra proporzionale e maggioritario, nel senso che, in base ai voti presi dai vari partiti, assegna circa due terzi dei seggi del prossimo Parlamento - tra Camera e Senato - con il sistema proporzionale, e circa un terzo con il sistema maggioritario.

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Per la Camera, il numero di deputati da eleggere è di 400, dei quali 8 eletti nella circoscrizione estero. I 3/8 dei seggi (146 seggi) sono assegnati nei collegi uninominali, con formula maggioritaria, in cui è proclamato eletto il candidato più votato. Fatto salvo quello della Val d’Aosta che è costituita in un unico collegio uninominale, i restanti 245 seggi sono attribuiti con metodo proporzionale a livello nazionale in 49 collegi plurinominali. (Qui la guida per non sbagliare quando tracciamo la "X" ).

Per il Senato, il numero di senatori da eleggere è di 200, di cui 4 nella circoscrizione estero. I 3/8 dei seggi (67 seggi) sono assegnati nei collegi uninominali, con formula maggioritaria, in cui è proclamato eletto il candidato più votato. Fatti salvi i collegi uninominali delle regioni che eleggono un solo senatore (Valle d’Aosta) e quelli del Trentino-Alto Adige (che elegge 6 senatori solo con sistema uninominale), i restanti 122 seggi sono assegnati, in ciascuna regione, nell’ambito di 26 collegi plurinominali, con il metodo proporzionale dei quozienti interi e dei maggiori resti, tra le liste e le coalizioni di liste che hanno superato la soglia di sbarramento.

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Si vota solo domenica 25 settembre dalle 7 alle 23. Alla chiusura dei seggi, si procede prima all’accertamento del numero dei votanti per ciascuna consultazione e, subito dopo, allo scrutinio delle schede del Senato. A seguire, quello delle schede per l’elezione della Camera.

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