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Cinque interventi in cento giorni: Coldiretti Treviso incontra i candidati alle elezioni

Giovedì 22 febbraio, nella sede trevigiana di Coldiretti, si svolgerà un'importante serie di incontri e dialoghi con i candidati alle prossime elezioni politiche

TREVISO Un incontro per presentare ai candidati il proprio Manifesto Politico, anzi 4. Quattro perché per giovedì pomeriggio Coldiretti Treviso ha organizzato altrettanti incontri, di un’ora ciascuno, per proporre e chiedere l’adesione ai candidati alle prossime elezioni politiche per il loro impegno di portare a termine nei loro primi 100 giorni di legislatura 5 punti ben precisi. Gli incontri alla presenza dei 95 presidenti delle sezioni di Coldiretti Treviso e dei delegati provinciali dei movimenti Pensionati, Donne Impresa e Giovani Impresa si terranno presso la sede provinciale di Coldiretti a partire: dalle ore 15 con i candidati di Centro destra, dalle 16 con quelli del Centro sinistra, dalle 17 con il Movimento 5 stelle e dalle 18 con Liberi e uguali. Con Walter Feltrin e Antonio Maria Ciri, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Treviso ci saranno ad illustrare il Manifesto anche Martino Cerantola e Pietro Piccioni, presidente e direttore di Coldiretti Veneto.

“Cambiano gli attori politici? Per noi il progetto resta Uno, immutato, importante, fondamentale per dare presente e futuro al sistema impresa dell’inimitabile agricoltura made in Italy. Sappiamo benissimo il valore che dobbiamo tutelare e difendere dentro e fuori i nostri confini: 38 miliardi di export dell’agroalimentare e 60 di imitazioni – sottolinea Walter Feltrin - Sappiamo che ci dobbiamo difendere dal furto della nostra identità e che nelle prossime settimane e mesi andrà in scena una battaglia a livello europeo per evitare che la commissione europea cancelli, assecondando determinate lobby, l’obbligo dell’origine nelle etichette di tanti prodotti agricoli, anzi di tanto cibo che potrebbe diventare anonimo con tutti i rischi del caso”. Coldiretti dichiara di avere le idee chiare su cosa serve a Treviso nel breve termine. “Sappiamo che serve  rafforzare la sovranità alimentare del nostro Paese,  tutelare il vero made in italy a partire dal mercato interno, sostenere la presenza e l’offerta del cibo e del territorio,  lavorare a tutte le misure che costituiscono un paradigma sostenibile e accelerare l’insieme dei processi di educazione all’imprenditorialità e al lavoro in agricoltura” aggiunge Antonio M;aria Ciri.

Coldiretti, in occasione delle elezioni politiche, chiede dunque ai candidati cinque interventi da effettuarsi nei primi cento giorni di governo che sono misure a costo zero che garantiranno dei benefici immediati per tutto il paese, dai produttori ai consumatori. Il primo intervento è quello sull'etichettatura, "madre di tutte le battaglie", confermando i decreti nazionali ed estendedo l’obbligatorietà a tutte le filiere a partire da ortofrutta e carni trasformate. Il secondo punto sarà la creazione di un ministero del cibo, una regia unica per il cibo italiano che coinvolga produttori, trasformatori, distributori e consumatori. Terza richiesta quella di implementare i processi di semplificazione dal momento che il carico per le imprese agricole derivante da processi burocratici distorti costituisce uno dei principali elementi di malessere e di aggravio competitivo. Quarta richiesta di Coldiretti la rimozione del segreto sulle importazioni per de-secretare le destinazioni dei flussi di importazione e creare un’autorità che vigili sui meccanismi speculativi. Infine Coldiretti chiederà ai candidati una legge sui reati agroalimentari. A detta di Coldiretti l' attuale normativa è inadeguata rispetto alla gravità percepita e reale dei fenomeni. 

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