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Il Veneto approva il ritorno della leva obbligatoria: scoppia la polemica in Regione

All'indomani dell'approvazione del progetto di legge sulla reintroduzione del servizio civile e militare obbligatorio, il mondo della politica veneta appare sempre più diviso

TREVISO L'approvazione del Progetto di legge statale sulla reintroduzione della leva obbligatoria da parte della Regione ha scatenato in queste ore le reazioni più disparate nel mondo della politica veneta.

Per l'assessore Elena Donazzan si tratta di un punto fondamentale raggiunto nel dibattito su questo tema. Il Veneto è stato la prima Regione ad approvare un provvedimento in tal senso. Oggi il dibattito è trasversale, da Salvini a Travaglio, senza rispondere a una disciplina di partito, bensì a quella disciplina che deriva da quanto di positivo c’è stato nell'anno di servizio militare obbligatorio" ha commentato la Donazzan. Di ben altra opinione invece è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni che ha etichettato l'esito del voto regionale sulla reintroduzione della Naja come "un provvedimento inutile per l’educazione dei giovani e una mossa di pura propaganda". "Nelle scorse ore abbiamo partecipato a una seduta inutile" ha commentato Zanoni "per approvare un provvedimento che, quasi sicuramente, non vedrà mai la luce in Parlamento. Il ritorno della naja obbligatoria non lo vuole nessuno: né i giovani né le loro famiglie né i militari”.

“Siamo da sempre convinti della necessità di un servizio militare o civile obbligatorio per i nostri giovani, nell'interesse loro e della Patria tutta. È innanzitutto una battaglia valoriale, a favore di un’Italia migliore, solidale e fraterna. È poi una chiamata collettiva a difesa della libertà e della sovranità che risponde agli attuali bisogni della società". Parole del vicepresidente regionale Giorgetti (che del progetto di legge n. 37 è stato relatore in aula), “un periodo di servizio obbligatorio, militare o civile, contribuirà a sviluppare un rinnovato senso di appartenenza alla Nazione ed una educazione al dovere e al servizio che in una società che qualcuno intende come di soli diritti, come attualmente già accade, non avrebbero senso di esistere“. Dichiarazioni a cui si oppongono quelle del consigliere regionale Piero Ruzzante di Liberi e Uguali il quale sostiene che "la Lega ha perso l'occasione di ascoltare i giovani e gli studenti del Veneto, che due settimane fa sono venuti davanti a Palazzo Ferro Fini a manifestare pacificamente contro il servizio militare obbligatorio. Dispiace constatare che chi governa a Venezia e a Roma abbia così poca stima e fiducia nelle nuove generazioni, che la Lega vuole condannare ad una corvè di Stato. 

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