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Locali etnici in Città, c'è chi dice no

"Serve una stretta sui negozi etnici di Treviso" secondo Davide Visentin, esponente di estrema destra nella Marca

Il continuo proliferare di attività “etniche” in città, in particolare orientate alla ristorazione, dettano un tema imprescindibile per la prossima amministrazione. Mi pongo delle domande a cui dovremmo dare delle risposte: Perché i ristoratori italiani della città sono tartassati da controlli e divieti, prescrizioni e certificazioni assurde, mentre la maggior parte dei gestori di ristoranti etnici operano con controlli sporadici e talvolta in palese violazione delle norme igieniche?

Perché locali (quasi sempre gestiti da stranieri) dove sono state appurate con continuità attività illegali da parte della clientela continuano a essere aperti, diventando spesso fonte di degrado per tutto il quartiere?  Perché le organizzazioni sindacali non si preoccupano delle condizioni di lavoro degli operatori in queste attività, dove proliferano condizioni di scarsa sicurezza e di gestione sommersa?

Credo che vada attuata una campagna stringente di controlli e verifiche, atta a premiare coloro che operano in totale regolarità e a colpire duramente chi mette in pericolo la salute degli avventori e il decoro della nostra città. STOP A DUE PESI E DUE MISURE! DIFENDIAMO IL COMMERCIO TRADIZIONALE!

Davide Visentin

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