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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Santa Maria del Rovere / Piazza Martiri di Belfiore

Manifesti stop gender, flashmob dei Verdi: «Pro Vita teme amore e libertà»

Domenica 9 ottobre a Santa Maria del Rovere il sit-in di protesta contro i manifesti affissi nelle strade di Treviso. Lunedì il sit-in ufficiale davanti al municipio: «La teoria gender non esiste»

Il circolo "Treviso Green" di Europa Verde-Verdi ha organizzato domenica mattina, 9 ottobre, in Piazza Martiri di Belfiore un flash-mob di protesta contro i manifesti dell’associazione "Pro vita" comparsi in questi giorni nelle strade di Treviso.

I co-portavoce Isabella Scortegagna e Luca Saccone hanno dichiarato: «I manifesti mostrano due mani di donna che costringono un bimbo in lacrime a mettere un fiocco rosa e il rossetto. Una mano ha addirittura lo smalto color arcobaleno. Che cosa significa questa immagine? Secondo quelli di Pro vita significa che le nostre famiglie sono sbagliate, perché magari comprendono due mamme, o due papà o due persone che magari non si sono sposate. Significa che le nostre famiglie sono violente, perché costringiamo i nostri figli e le nostre figlie a indossare cose che non vogliono mettere, o a fare cose che non vogliono fare. Noi oggi siamo qui per rispondere che le nostre famiglie sono amore: sono amore perché comprendono due persone che si amano e amano i loro figli e le loro figlie. Le nostre famiglie sono libere: perché lasciano i figli liberi di esprimersi, di vestirsi come preferiscono e di fare le attività che preferiscono. Se un bimbo vuole vestirsi di rosa, dove sta il problema? Se una bimba vuole giocare a rugby, che problema c’è? Il problema è solo di Pro vita che ha paura dell’amore e della libertà».

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Isabella Scortegagna ha poi aggiunto: «Quando mio figlio sarà grande sarò felice quando mi dirà che ha trovato una persona che ama, qualunque sia il suo orientamento. Spero anche che, quando sarà grande, avrà la possibilità di sposarsi con chi vuole e di avere figli con chi vuole, anche se deciderà di passare la sua vita con un uomo. Perché io sono sua madre e voglio il meglio per lui, qualunque cosa scelga di fare. Invece ora in Italia, un paese occidentale che dovrebbe garantire la parità di diritti, non abbiamo un matrimonio paritario per gli omosessuali, né la possibilità di adottare. Questa è una grande vergogna per l’Italia. Oggi noi siamo qui per dimostrare, senza tanti giri di parole, che un’altra Italia è già qui. Queste sono le nostre famiglie arcobaleno e per questo abbiamo deciso di mostrarci colorati, spensierati e liberi di baciare chi amiamo. Ma cosa sarebbe questa teoria gender? Il punto è che non esiste, né è mai esistita nessuna teoria gender. Nelle scuole italiane non si insegna la teoria gender: anzi, in Italia nemmeno esiste un programma di educazione all’affettività e alla sessualità, ma sono le singole scuole a doversi attrezzare con progetti ad hoc. Oltre che violenti e scorretti, i contenuti dei manifesti sono lesivi e offensivi, pertanto inaccettabili e illegali in base all’art. 1 comma 4 bis della legge n.156 del 9 novembre 2021 recante disposizioni urgenti in materia di infrastrutture. La norma recita: “è vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili o politici, del credo religioso oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche. Questi manifesti sono lesivi della dignità e dei diritti di quelle persone che non si omologano alla famiglia patriarcale».

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