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Quartieri dimenticati: la denuncia del consigliere comunale Mario Conte

"Per i cittadini di Selvana, Monigo, S. Paolo, S. Antonino, S. Zeno e S. Lazzaro il Comune è come se non esistesse" ha dichiarato nelle scorse ore il consigliere comunale della Lega

TREVISO “C’è una Treviso dimenticata da Manildo ed è quella dei  quartieri. Non lo dico io, lo dicono i numeri: in quattro anni di lavori pubblici per le aree fuori dal centro storico la sinistra ha investito meno del 30% delle risorse complessive. E per alcune aree, in quattro anni, non è stato messo 1 euro se non per le piccole manutenzioni stradali e della segnaletica”.

Lo dice oggi Mario Conte, capogruppo della Lega Nord – Liga Veneta in consiglio comunale. “Su quasi 13 milioni e 400 mila euro di lavori pubblici ai quartieri sono andati, in tre anni, poco meno di 3 milioni e 350 mila euro. La gran parte degli interventi si è tutta concentrata nel centro o poco fuori dalla mura e questo anche sottraendo milione e duecento mila euro investiti nel ripristino di alloggi di edilizia residenziale popolare. Sono dati che la dicono  lunga sull’idea che Manildo ha della città: mentre i quartieri diventano sempre meno tessuto cittadino e sempre più periferie, bisognosi di interventi di riqualificazione urbana e quindi anche sociale e di fronte ad una condizione materiale di tante famiglie  che avrebbe imposto più investimenti sul welfare e soprattutto per fronteggiare l’emergenza casa il Sindaco ha speso milioni nei musei. La sinistra trevigiana si riempie la bocca di parole come solidarietà solo quando parla di immigrati ma per i cittadini non c’è nulla. E’ questa idea radical chic di una Treviso circoscritta al salottino buono del centro storico che noi vogliamo sconfiggere nel 2018”.

Su 15 quartieri ben sei non hanno visto realizzati lavori se si escludono le manutenzioni dei cartelli stradali e piccoli interventi sul manto stradale. Per i cittadini di Selvana, Monigo, S. Paolo, S. Antonino, S. Zeno e S. Lazzaro il Comune è come se non esistesse e i problemi, di sicurezza e viabilità soprattutto, non sono affari che interessano Manildo troppo preso a sistemare panchine, chiudere strade del centro storico e  organizzare mercatini. Alla Giunta vorrei dire che non si vive di sole piazze e di solo centro storico, la gran parte dei trevigiani vive nei quartieri che sono aree oramai in desertificazione e che rischiano di diventare dei puri dormitori. Questa non è la Treviso che vogliamo, per noi non ci sono trevigiani di serie A e di serie B”. “Ci sono questioni aperte che hanno a che fare con la circolazione ciclopedonale, l’illuminazione pubblica, la sistemazione della viabilità, gli interventi sulle aree verdi e le infrastrutture che in tre anni sono state del tutto ignorate. E mentre fuori dalle stanze di Ca’ Sugana la crisi batte ancora il “nuovo rinascimento” di questa sinistra delle anime si incipria il naso con sconclusionati progetti di pedonalizzazione e politiche culturali  messe in campo senza una progettualità e senza una visione di lungo periodo. Ma noi della Lega diciamo ai cittadini dei quartieri che non li lasceremo soli: numeri alla mano ora la Giunta dovrà spiegare se per Manildo i confini comunali si fermano qualche centinaio di metri oltre le mura”. “I quartieri sono la storia e il cuore pulsante di Treviso. Se li sono dimenticati ed è da lì che noi vogliamo far partire la sfida per liberare Ca’ Sugana dalla sinistra e riconsegnare il Muncipio al buon governo mandando in archivio l’esperienza Manildo come una sfortunata ma per fortuna breve brutta parentesi amministrativa”.

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