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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Mascherine nei luoghi di lavoro? Veneto Imprese Unite non ci sta

Il presidente Andrea Penzo Aiello riflette sul nuovo patto sociale tra Governo, sindacati ed enti datoriali

Mascherine ancora da indossare nei luoghi di lavoro? Veneto Imprese Unite non ci sta. "In attesa del verbale della riunione tra sindacati, Confindustria, Confesercenti, Confcommercio, MISE, Ministero del Lavoro e Ministero della Salute, dal quale si capirà se l’obbligo di mascherina a lavoro tornerà un’imposizione e in tal caso se saranno previste sanzioni per chi non la indosserà, dato che non è più una norma recepita dal Governo ma solo un patto sociale, vorremmo dare delle riflessioni" dichiara il presidente Andrea Penzo Aiello.

"Che senso ha imporre la mascherina ai lavoratori, ad esempio al contatto con il pubblico, dato che la mascherina chirurgica non protegge chi la indossa ma chi ci troviamo davanti e considerando che il nostro pubblico non la porta? - continua Penzo Aiello - Inoltre, se questo patto sociale, come sembra, è stato preso per evitare uno stop forzato alle aziende che potrebbero domani trovarsi 'vittima' di numerose quarantene interne allo staff, non sarebbe stato meglio risolvere il problema alla radice? Dopo settimane in cui si parla di trattare il Covid-19 come una normale influenza, dopo settimane in cui si parla di ospedali non più soggetti al peso dei ricoverati per le complicazioni del Covid-19, dopo settimane in cui i positivi dopo due giorni di febbre e malessere generale sono comunque obbligati a stare in quarantena per almeno sette giorni da asintomatici, non è magari giunto il momento di eliminare la quarantena? Non basterebbe una normale malattia per i giorni in cui si è sintomatici e prevedere, previa visita dal medico di base, il rientro a lavoro dopo un giorno completamente asintomatico così come accade per tutte le altre malattie?".

"E invece il Governo torna alle sue vecchie abitudini, e con il plauso dei sindacati e degli enti datoriali sta per tornare a imporre uno strumento oggi spesso inutile per non modificare un sistema ormai obsoleto - chiosa il presidente di VIU - E come di suo consueto, quattro giorni dopo il liberi tutti con un verbale di patto sociale sottoscritto in zona Cesarini e probabilmente neanche abilitato a imporre sanzioni in caso di trasgressione. Torna il ricordo degli impianti da sci chiusi 48 ore prima della riapertura nel 2020, torna il ricordo delle discoteche chiuse la vigilia di Natale nel 2021 e torna il dubbio, sempre più confermato dai fatti, di un Governo incapace di gestire questa emergenza con rispetto per le parti in causa".

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