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Misure antismog a Treviso: «E' tornata l'ordinanza contro i barbecue»

Luigi Calesso di Coalizione civica per Treviso commenta con toni sarcastici la nuova ordinanza comunale per contenere i livelli di smog durante l'autunno-inverno

«Le ordinanze antismog per la prossima stagione fredda sono la fotocopia di quelle dello scorso anno, se si escludono la limitazione di quella sugli autoveicoli al 20 dicembre e l'inclusione delle "euro 4" tra le autovetture che possono circolare (scelta che accomuna tutte le Regioni della pianura padana)».

Con queste parole Luigi Calesso di Coalizione civica per Treviso ha commentato la nuova ordinanza comunale annunciata in questi giorni dalla giunta del sindaco Mario Conte. «I contenuti dei due provvedimenti confermano la “tenuità” dei provvedimenti la cui efficacia è ulteriormente mitigata dalla miriade di deroghe - continua Calesso - L’unico divieto certo è quello di barbecue e fuochi d’artificio, proibizione tanto netta quanto di difficoltoso controllo. Vedremo agenti della polizia locale seguire l’odore di costicine per sanzionare i clandestini “accensori di barbecue”? La notte di Capodanno gli stessi agenti verranno schierati per verificare che non vengano lanciati petardi e accesi fuochi d’artificio? Attendiamo fiduciosi gli ordini di servizio della polizia locale per la repressione dei due fenomeni. Per tutto il resto- prosegue Calesso - le deroghe superano ogni possibile fantasia. Si va da quelle comprensibili (lavoratori che per motivi di orario non possono utilizzare i mezzi pubblici, genitori che vanno a prendere i bambini a scuola) a quelle molto più discutibili (i veicoli dei partecipanti a cerimonie nuziali, ad esempio). Pare insomma, che il combinato disposto di deroghe per età, reddito, attività che si deve svolgere riduca in modo drastico la possibilità di incappare nelle larghissime maglie delle ordinanze anti-smog del Comune di Treviso.

L'ordinanza prevede di utilizzare le stufe a legna. Sia pure con alcune limitazioni sulla qualità del combustibile utilizzato, possono utilizzare le stufe a legna anche coloro che dispongono di un impianto di riscaldamento alternativo (e che, quindi, non rimarrebbero al freddo se spegnessero la stufa). Anche il livello della temperatura massima nelle abitazioni è stato portato dai 18° di qualche anno fa a 19° anche se in presenza del limite più basso non si sono registrati in città casi di assideramento. Tenere chiuse le porte dei negozi non è più obbligatorio. «Quello di non tenere aperte le porte dei locali commerciali, infatti, è solo uno degli “inviti”, non è più un obbligo e, quindi, il suo mancato rispetto non è sanzionabile. Oltre al maggior consumo di combustibili e alle maggiori emissioni che ne conseguono l’apertura costante delle porte dei negozi è una delle questioni che rendono poco credibili anche altre misure antismog: chi passa davanti agli esercizi commerciali con i portoni perennemente spalancati si chiede, infatti, perché dovrebbe tenere comportamenti “virtuosi” quando ne è consentito uno che palesemente non lo è - prosegue il portavoce di Coalizione Civica - La misura massima dei panevin a tre metri e mezzo di altezza è la dimostrazione chiara che si cede senza problemi a qualsiasi mugugno. Il metro e mezzo di altezza previsto dall’amministrazione Manildo per i “fuochi rituali” garantiva la possibilità di fare i panevin limitando di molto le emissioni in atmosfera. Le pire della tradizione si accendevano comunque ma avevano dimensioni simboliche. Ma per questa amministrazione il simbolo non è sufficiente, bisogna assolutamente che i panevin abbiano una altezza doppia di chi assiste allo spettacolo. Il massimo della vaghezza dell’ordinanza, comunque, è rappresentato dall’invito a “ad acquistare la legna durante il periodo estivo (giugno-luglio)…”. Visto che l’ordinanza entra in vigore il primo giorno di ottobre si tratta di un invito piuttosto tardivo».

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