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Riqualificazione area ex Nigi: avviato l’iter urbanistico

Con questo accordo pubblico privato, Mogliano Veneto ottiene opere per 3.660.000 euro: verranno realizzate la nuova caserma della Polizia Locale e una sede rinnovata della Protezione Civile. Critico il Partito Democratico

È stata presentata il 18 maggio, nel corso di una conferenza stampa in loco, la proposta di accordo pubblico-privato (ai sensi dell’art. 6 della L.R. 11/2004) per la riqualificazione dell’area ex Nigi; recentemente infatti la Giunta Comunale ha avviato l’iter urbanistico per la Variante semplificata al P.A.T. Presenti il Sindaco di Mogliano Veneto Davide Bortolato, insieme a tutta la Giunta Comunale e ad alcuni membri del Consiglio con il Presidente Lino Sponchiado, il Vicepresidente dei Supermercati Visotto Roberto Visotto e i consulenti del Gruppo, l’architetto incaricato Sergio Polesel, la Polizia Locale con il Comandante Stefano Forte e un gruppo cospicuo della Protezione Civile con il Presidente Luciano Minto.

La proposta prevede il restauro con parziale cambio di destinazione d’uso, da produttivo a commerciale, di una superficie pari a 4.000 mq dell’immobile oggi in completo degrado dell’ex maglificio Nigi, che complessivamente misura 11.000 mq. L’area ex Nigi è un vero e proprio buco nero situato alla porta Nord della Città di Mogliano Veneto. Con questo intervento di rigenerazione urbana, il Comune trova finalmente la possibilità di riqualificare l’area senza edificare un solo metro cubo in più rispetto all’esistente, ma anzi, ottenendo un grande beneficio per la collettività in opere pubbliche pari a 3.660.000 euro. La società Visotto Supermercati, proprietaria dell’area, si è impegnata infatti a realizzare la caserma del Comando di Polizia Locale Intercomunale e la sede della Protezione Civile recuperando l’edificio della ex Datalogic limitrofo allo stabile ex Nigi. Il recupero dell’ex Nigi è un intervento unico nel suo genere, in quanto viene restaurato e conservato l’edificio di pregevole archeologia industriale a cui molti moglianesi sono legati. In passato lo stabilimento ha infatti rappresentato una realtà leader a livello nazionale, portando ricchezza e benessere
in città.

Quando lo stabile fu costruito, negli anni Sessanta, l’Amministrazione Comunale di allora pose degli stringenti vincoli estetici, considerata la posizione lungo la strada Napoleonica; tant’è che l’attuale volontà non è quella di demolire l’attuale manufatto, bensì di recuperarlo, attuando importanti lavori di manutenzione straordinaria con consolidamento strutturale (lavori che sono già iniziati). L’ampio sito ex Nigi, da anni abbandonato a se stesso, non sarà trasformato in un centro commerciale, bensì in un’unica struttura di vendita adibita a supermercato, dove si andranno a recuperare non solo i fabbricati ma anche tutta l’area pertinenziale a parcheggi, viabilità e verde.

Come ha spiegato questa mattina il Sindaco di Mogliano Veneto Davide Bortolato durante la conferenza stampa in loco: «Con questa operazione si materializza per il nostro Comune un’opportunità storica, quella di far rinascere un’importante area della Città da troppo tempo abbandonata a se stessa, andando altresì a realizzare una vera e propria Cittadella della Sicurezza in un luogo strategico, con la nuova caserma della Polizia Locale e la nuova sede della Protezione Civile».

Ha poi aggiunto il Vicesindaco con delega alle Attività produttive Giorgio Copparoni: «L’insediamento di una nuova struttura di vendita che offre nuovi prodotti e servizi non può che migliorare il tessuto commerciale della Città. Non possiamo poi dimenticarci che oggi la frazione di Campocroce è provvista di qualsiasi struttura di vendita alimentare. Il commercio si evolve e la sfida quotidiana per gli Amministratori pubblici è quella di dare la possibilità ai cittadini di non lasciare il proprio Comune per ricercare servizi».

«Con questa importante perequazione diamo soluzione adeguata alle necessità del Corpo Intercomunale della Polizia Locale e della Protezione Civile, organi fondamentali per la sicurezza dei nostri concittadini; oggi i locali che li ospitano non sono di proprietà del Comune e sono inadeguati rispetto alle possibilità di servizi erogabili ai cittadini.» ha concluso l’Assessore con delega alla Polizia Locale e Protezione Civile Marco Donadel.

Sulla questione è intervenuto, con toni molti critici, il circolo moglianese del Partito Democratico. «Consideriamo - scrivono i dem di Mogliano - totalmente sbagliato questo accordo pubblico privato per tre motivi:  per il traffico che tornerà a formarsi sul Terraglio, considerato il trasferimento nella stessa area anche della stazione della polizia locale e della sede della protezione civile. Oltre a camion e furgoni che arriveranno sul sito per rifornire l'ipermercato della merce necessaria; per l’impatto negativo che avrà sul commercio locale e di prossimità del centro in particolare, ma anche delle zone limitrofe come più volte denunciato dalle associazioni di categoria: non si può pensare di pedonalizzazione il centro e contemporaneamente costruirvi una struttura del genere a poca distanza, il combinato disposto di questi due interventi se mal governato rischia di dare ai negozianti e al tessuto sociale urbano il colpo di grazia. Infine perché la prospettiva occupazionale del nostro territorio non può essere ridotta alla logistica e alla grande distribuzione. Cosa e come vogliamo produrre nei prossimi decenni ? Come ci misuriamo con la progressiva automazione del lavoro che assorbirà sempre di più la manodopera umana?».

«È ancora la politica che governa le scelte strategiche o sia sul piano urbanistico che produttivo ci dobbiamo far dettare agenda e priorità dalle grandi concentrazioni di interessi che di volta in volta bussano alla nostra porta? Poi non lamentiamoci se la maggior parte delle giovani generazioni cerca altri tipi di opportunità altrove. Per costruire la nuova stazione della polizia locale - conclude la nota - c’erano altre modalità e risorse, che non prevedessero l’edificazione dell’ottavo supermercato in città, ma bisognava fare delle scelte che questa amministrazione non è stata in grado di fare».  

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