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Veneto Banca, l'attacco di Morosin: «Responsabilità solidale fra revisori e Banca d'Italia»

Lo storico fondatore di Indipendenza Veneta e oggi esponente del Partito dei Veneti: «E' inimmaginabile anche solo ipotizzare da parte di Bankitalia un controllo ed una vigilanza adeguata»

«Responsabilità gravissima e solidale fra la società di controllo e Banca d'Italia». A dirlo è Alessio Morosin, storico fondatore di Indipendenza Veneta e oggi esponente del Partito dei Veneti, intervenendo sulla vicenda legata agli sviluppi delle indagini sul crac della ex popolare veneta che sono tutt'ora in corso.

«E' inimmaginabile – spiega Morosin – anche solo ipotizzare da parte di Bankitalia un controllo ed una vigilanza adeguata su quello che succedeva all'interno di Veneto Banca. La banca centrale italiana aveva a disposizione tutto il necessario per intervenire subito, facendo emergere con chiarezza i trucchi su bilanci taroccati, a cominciare dalle evidenze sulla valutazione dei crediti deteriorati. Se invece è finita come è finita è perchè gli organismi di vigilanza si sono “girati” dalla altra parte, nella speranza che l'istututo di credito potesse essere salvato. È solo negligenza? Non credo».

«E' fuori da ogni logica – presegue l'esponente del Partito dei Veneti – immaginare che Vincenzo Consoli abbia fatto tutto da solo, un “uomo solo” al comando  che si è ritagliato uno spazio per alterare le partite di bilancio. Il coinvolgimento della Pricewaterhousecoopers, che sottoscrisse quelle carte palesemente false - almeno secondo gli inquirenti -, sta ad indicare che vi era un comitato “d'affari” che presiedeva quelle manomissioni».

«Consob e Banca d'Italia – conclude Morosin – mi auguro che siano chiamate unitamente e solidalmente con le società di certificazione come responsabili civili nel corso dell'udienza preliminare a ottobre a Treviso e auspichiamo una decisione del giudice che rispetti la verità storica e fattuale della vicenda. Il risparmio va tutelato. L’art. 47 della Costituzione dice che “la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”, ma anche che “controlla l’esercizio del credito”. Veneto Banca è un buco nero non soltanto sui bilanci delle famiglie e delle aziende -soprattutto venete- che avevano investito sui titoli, ma sull'intera storia finanziaria di una Italia istituzionalmente inaffidabile. Che giustizia sia fatta e che chi ha subito i danni sia risarcito».

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