rotate-mobile
Politica San Zeno / Via Dandolo Enrico

Ztl Wake Up, Manildo cerca dialogo ma Genty attacca: "Paghi il pizzo"

L'occupazione della ex Telecom di via Dandolo da parte del collettivo ha fatto scoppiare la polemica, giò latente, tra la vecchia e la nuova amministrazione comunale. La Lega insorge: "Manildo bloccato perché lo hanno votato"

L'ultima impresa dei Ztl Wake Up infiamma, ancora una volta la città. Passato il primo momento di sbigottimento, il sindaco Giovanni Manildo ha deciso di prendere tempo, dichiarando di preferire il dialogo allo sgombero. E la Lega, che a suo tempo si era scontrata pesantemente con il collettivo, si infiamma.

Mentre il sindaco precisa che il Comune non ha potere di sgombero sulle aree private, a differenza di quanto sostenuto da Giancarlo Gentilini a suo tempo, la Lega - secondo quanto riporta La Tribuna di Treviso - accusa la sinistra di pagare pegno per i voti presi dai ragazzi del collettivo.

Ztl Wake Up occupa l'ex Telecom

Per lo Sceriffo ormai in pensione quello della ex Telecom è uno dei "cinque pizzi" che la nuova giunta deve pagare: il centro sociale, la rimozione della bandiera comunale dalla Torre Civica e dei teschi dalle strade, il blocco del traffico e la visita del ministro Kyenge a Treviso.

La Lega è dunque pronta a chiedere lo sgombero dello stabile di via Dandolo, anche scendendo in piazza, se necessario. Bepi Basso chiede che Manildo prenda posizione una volta per tutte: dissociandosi oppure assumendosi la responsabilità dell'occupazione.

Il capogruppo della Lega in Regione, Federico Caner, parla di un Manildo sotto ricatto: ha promesso un centro sociale - accusa - e ora i giovani che lo hanno votato lo tengono in scacco.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ztl Wake Up, Manildo cerca dialogo ma Genty attacca: "Paghi il pizzo"

TrevisoToday è in caricamento