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Park interrato in piazza Vittoria: «Follia anacronistica, simbolo dei fallimenti di Giunta»

Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso: «Togliere dall’armadio lo scheletro del park Vittoria rappresenta la continuità tra l’amministrazione Conte e il ventennio leghista di Gentilini e Gobbo»

«Se non fosse che le feste natalizie non sono ancora terminate, si potrebbe pensare a una carnevalata: è questa la prima impressione alla lettura sul Gazzettino che l’amministrazione Conte è intenzionata a riesumare il progetto di realizzare un parcheggio interrato in piazza Vittoria, a suo tempo voluto e approvato dalle amministrazioni del ventennio leghista ma dalle stesse abbandonato grazie, soprattutto, alle proteste di residenti, commercianti ed esercenti della zona della piazza». A dirlo è Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso.

«E non saranno certo le “nuove tecniche costruttive” o la “nuova viabilità” a far cambiare idea a chi abita in piazza Vittoria e nelle vie limitrofe, giustamente preoccupato non solo di problemi che potrebbe comportare lo scavo della voragine in piazza ma dell’intensificarsi della circolazione automobilistica nella zona, con il suo inesorabile corollario di inquinamento e di minore sicurezza per pedoni e ciclisti - continua - Rispolverare un “arnese” vecchio di vent’anni come questo park interrato, inoltre, è una ipotesi assolutamente anacronistica che fa capolino proprio mentre all’esterno del palazzo la città si schiera sempre più diffusamente e convintamente a favore dell’estensione della pedonalizzazione e delle zone a traffico limitato in centro storico. Ma questa follia è anche rivelatoria dello stato (confusionale) della attuale amministrazione».

«Mentre il traffico automobilistico in città (per larga parte di attraversamento) aumenta a livelli tali che blocchi e intasamenti sono ormai all’ordine del giorno (e garantiti se si cono due gocce di pioggia) i provvedimenti che la giunta Conte promette da anni sono ancora inattuati: Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, nuovo appalto del servizio di sosta a pagamento, pianificazione dei parcheggi sono stati e sono oggetto di continui annunci (non si contano i “Sarà pronto a fine mese”…) - chiosa Calesso - Ma se anche arrivassero domani, come conta di concretizzarli una amministrazione che ha davanti a se un anno e mezzo di vita? Recuperare un vero e proprio “reperto archeologico” della vita amministrativa cittadina come il park interrato Vittoria è altrettanto rivelatorio della inconsistenza di questa giunta, prima ancora che sul piano “realizzativo” su quello della idea di città di cui gli attuali amministratori dovrebbero essere portatori e del progetto che ne consegue per concretizzarla. Ma questa amministrazione, molto semplicemente, non ha una idea di città e, di conseguenza, non è in grado di esprimere alcun progetto organico per la Treviso di oggi e, tantomeno, per prefigurare quella di domani».

«E’ per questo motivo che l’attuale giunta è in balia di quello che succede, delle offerte, proposte e richieste di altri soggetti, pubblici e privati che, però, agiscono per raggiungere i loro obiettivi (istituzionali o economici che siano), i quali non sempre coincidono con le esigenze della qualità della vita dei cittadini e di un governo del territorio che miri alla tutela dell’ambiente e a uno sviluppo urbanistico ordinato. Questa mancanza di idee non è solo una questione “culturale” ma un problema politico che ha un preciso effetto: quello di espropriare i cittadini dalle scelte sul futuro della città che vengono assunte, invece, dai soggetti privati che hanno a loro disposizione le risorse economiche con cui sono in grado di riempire il vuoto della politica. Governare una città non significa salutare qualsiasi cosa succeda come una grande novità e inaugurare tutto quello che si muove ma sapere dove e come si vuole arrivare» afferma Calesso.

«Togliere dall’armadio lo scheletro del park Vittoria, infine, rappresenta il plastico disvelamento della continuità tra l’amministrazione Conte e il ventennio leghista di Gentilini e Gobbo: l’approvazione di nuove edificazioni per centinaia di migliaia di metri cubi, la scarsa attenzione per i problemi sociali (se non arrivano soldi da Roma che, altrimenti, vengono subito utilizzati con la “firma” del Comune) e qualche panchina tolta avevano già fatto sospettare che il rapporto di parentela politica fosse molto forte, adesso ne abbiamo la certezza. Un’ultima nota, quasi di colore: del possibile ritorno di questo “zombie” della politica cittadina che è il park interrato in piazza Vittoria non si fa alcun cenno nelle decine di pagine del programma elettorale del candidato a sindaco Conte, comprese quelle in cui si parla di parcheggi, ovviamente. Nel suddetto programma si trova tutto e il contrario di tutto ma non un accenno a un progetto che aveva provocato una vera e propria sollevazione dei cittadini» conclude Calesso.

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