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Cemento su Asolo, si ribella anche lo Spi Cgil

Anche Spi Cgil scende in campo per fermare la colata di cemento che potrebbe riversarsi su Asolo, se venisse approvato il pat presentato dalla giunta comunale

La proposta di Piano di assetto territoriale (Pat) presentata dalla giunta comunale di Asolo non piace nemmeno allo Spi Cgil di Treviso, che è pronto a scendere in campo per fermarlo.

Il segretario dello Spi Cgil Treviso, Paolino Barbiero, ha invitato lunedì gli iscritti a sottoscrivere una petizione via web, "In difesa di Asolo", lanciata dalle minoranze consiliari e già arrivata a duecento firme, per fermare l'eccezionale cementificazione che potrebbe stravolgere Asolo.

"Basta colate di cemento - è la posizione di Barbiero - e basta nuovi insediamenti abitativi che consumano territorio e aumentano la speculazione edilizia. Serve un serio programma di riqualificazione dell'esistente e di valorizzazione del nostro territorio. Anche Asolo - prosegue il segretario Spi - non è immune dallo svuotamento del centro storico, con innumerevoli abitazioni vuote che diventano un costo per la collettività e un depauperamento delle bellezze architettoniche della Marca".

"Per bloccare questo inconcepibile piano di sfruttamento del territorio, di rovina delle nostre zone agricole e dei nostri paesaggi, apprezzati da tutto il mondo - conclude Barbiero - parteciperemo anche noi al prossimo consiglio comunale di mercoledì 10 aprile".

Consiglio atteso anche dai manifestanti che domenica mattina di sono radunati in piazza ad Asolo per protestare e all'appello dei quali si unisce anche l'eurodeputato Andrea Zanoni, dopo gli appelli lanciati dallo scrittore Salvatore Settis e dal critico Vittorio Sgarbi. Tra i promotori della petizione anche l’urbanista e scrittore Edoardo Salzano, che negli anni Ottanta è stato Presidente degli urbanisti italiani.

Il nuovo Pat è stato presentato mercoledì scorso in Commissione Urbanistica dal vice-sindaco e assessore all’Urbanistica, Federico Dussin, e approvato dalla Giunta guidata da Loredana Baldisser.

Ora il piano dovrà essere votato da consiglio comunale di mercoledì e, se dovesse passare, approderà in Regione per l’approvazione definitiva.

Il Piano prevede la concessione di 350mila metri cubi edificabili, l’equivalente di 700 villette, con nuove edificazioni anche ai piedi della Rocca e nella zona industriale della frazione di Casella, dove il pat prevede il cambiamente di destinazione d’uso da agricola a industriale, dando il via libera alla realizzazione di capannoni.

"Con scelte poco responsabili la Giunta vuole dare carta bianca a speculazioni edilizie e far sorgere sulle verdi colline di uno dei borghi più belli dell’Italia cattedrali di cemento. Se il PAT venisse approvato - osserva Zanoni - l’area sarebbe devastata, perdendo un pezzo della sua unicità e investendo uno degli ultimi siti  paesaggistici di alto pregio storico. Mi unisco alla mobilitazione e sono solidale con cittadini e associazioni a difesa dell’ambiente".

Per questo Zanoni invita la Regione Veneto a non "rimanere indifferente": "Zaia, a fine agosto, aveva annunciato battaglia alla cementificazione selvaggia, prima promettendo una legge ad hoc e poi l’istituzione di un’apposita commissione - ricorda l'eurodeputato - La Regione non può permettere uno sfregio di tale portata, contrario anche alle indicazioni dell’Europa: alle parole - conclude - seguano ora i fatti".

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