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Pedemontana veneta, Berti (M5S): "Fallimento politico di Zaia"

“Mancano un miliardo e 700 milioni di euro all’appello -accusa il consigliere regionale- finora abbiamo pagato solo noi cittadini un’opera che doveva essere pagata dai privati"

TREVISO La Pedemontana è il fallimento politico di Zaia, che l’ha voluta e non riesce a portarla avanti. A dirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale veneto, Jacopo Berti: “Mancano un miliardo e 700 milioni di euro all’appello – accusa l'esponente del M5S – finora abbiamo pagato solo noi cittadini un’opera che doveva essere pagata dai privati. Il socio privato non ha messo un soldo e ora che il piatto piange Zaia corre a Roma a elemosinare qualcosa dal Governo”. “Ma i soldi del pubblico – continua Berti – non devono finire nella saccoccia dei privati. Già, perché i ricavi dei pedaggi andranno al gestore della Pedemontana. E pure la Corte dei Conti dice che questa storia non sta più in piedi”.

Non possiamo accettare questa vergognosa speculazione – avverte il consigliere – tanto più che c’è il rischio che i cantieri vengano bloccati a dicembre proprio per mancanza di fondi e manifesta incapacità di chi governa questa regione. Così ci troveremo con una colata d’asfalto che taglia a metà il Veneto, con un danno ambientale incalcolabile e nessun vantaggio per cittadini e imprese”. “La Pedemontana – conclude il capogruppo M5S – è il fallimento politico di Zaia. L’ha voluta e non riesce a portarla avanti. Zaia parla di autonomia, ma alla prima difficoltà corre a Roma a piangere. L’autonomia è una cosa seria, non il vuoto ritornello leghista che sentiamo da troppi anni. Servono capacità e serietà per potersela meritare”.

“Le dichiarazioni del ministro Delrio sull'opera suonano come una forma di commissariamento della Regione – gli fa eco il consigliere regionale M5S Manuel Brusco - a questo punto Zaia, vedendo la situazione devastante in cui è finito il progetto, dovrebbe fermarsi e ripensare il contratto con il concessionario. Qui si rischia di fare la fine delle grandi incompiute italiane. Perché non lo fa? Forse per non perdere la faccia? Questo accadrà comunque, perché la Pedemontana sarà un enorme buco per le casse regionali”. “Il debito pubblico regionale crescerà comunque – continua infatti Brusco – sia che l’opera venga fermata, sia che continui alle condizioni di Zaia. Da una parte ci sarà un indennizzo per il privato, nel secondo caso l’ammanco delle entrate dovrà essere coperto dalla Regione”.

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