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Pedemontana in Regione, Guarda e Zanoni: "Zaia mette il bavaglio alla società civile"

I consiglieri regionali Cristina Guarda della lista AMP e Andrea Zanoni del Partito Democratico: "Mancano le condizioni per esaminare i documenti e votare in Commissione"

TREVISO “L‟accelerata di Zaia e della sua maggioranza sulla Pedemontana è gravissima: viene messo il bavaglio alla società civile e, contemporaneamente, si legano le mani ai consiglieri rischiando di peggiorare una situazione già adesso disastrosa. Soprattutto adesso, dopo che chi è stato battuto nel vecchio appalto, Impregilo, non accetta di vedere l‟avversario inadempiente, la SIS, premiato da Zaia e ha ovviamente diffidato il presidente. Impregilo ha ragione, troppo comodo prendere impegni e poi dire che non è possibile rispettarli”. Ad affermarlo sono i consiglieri Cristina Guarda della lista AMP e Andrea Zanoni del Partito Democratico, che stigmatizzano la “corsa contro il tempo”, decisa dalla maggioranza. 

“Manca la possibilità di poter approfondire il contenuto della copiosa documentazione, che ci è stata consegnata tra venerdì scorso e ieri. Sono necessari approfondimenti anche con esperti in materia e perciò la scadenza di venerdì 17 marzo per l‟esame e il voto in Prima e Seconda commissione riunite in seduta congiunta è troppo ravvicinato – continuano i due esponenti di opposizione – Zaia è venuto a sorpresa in aula il 7 marzo: un vero e proprio blitz che gli ha permesso di fare un intervento senza contraddittorio per poi andarsene. I consiglieri si sono dovuti accontentare di vedere proiettate velocemente le 27 slide di presentazione, piene di dati e citazioni, pareri e documenti. Meglio tacere, invece, sul terrificante video con tanto di colonna sonora trionfale in cui si parlava addirittura di "confort" relativo alla Pedemontana. Ma questa presentazione – aggiungono Zanoni e Guarda – racconta una realtà che è tutta nella mente di Zaia. Le cose stanno diversamente: si dice che per la "nuova proposta" i "soggetti coinvolti‟ siano stati ben otto, tra i quali ANAC e Corte dei Conti che dopo verifiche in realtà non hanno mai espresso pareri sulla nuova convenzione da fare”. 

Ma è sulla tempistica che Zanoni, anche in qualità di vicepresidente della Seconda commissione, insiste: “Zaia è stato scorretto, ci ha consegnato solo l‟8 marzo il disegno di legge sulla nuova tassa e sulla Pedemontana, che però era stato approvato con Dgr 4 del 14 febbraio. La Giunta aveva quindi tutte le carte da tre settimane, ma a noi volevano far approvare tutto a tempo di record in commissione Prima e Seconda già il 9 marzo. Il tentativo è andato a male, è stato sventato da una mia lettera che segnalava la violazione del regolamento sui tempi di convocazioni delle commissioni. Abbiamo tanti e tali documenti che tradotti in carta sono pari a due risme, circa mille pagine e giovedì dobbiamo sentire in audizione province, comuni, associazioni delle categorie produttive, sindacati, associazioni ambientaliste: circa 90 soggetti."

"È di fatto impossibile arrivare a venerdì 17 preparati per dare un voto consapevole e poter chiedere con tempistiche adeguate e cognizione di causa tutti i dubbi all‟assessore De Berti e alla task force di Bramezza & C. È poi grave l‟esclusione dalle audizioni congiunte del Covepa (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa), che aveva ricevuto una lettera di convocazione ieri alle 13, poi dopo poco il dietrofront per "nuove considerazioni sopravvenute oltre che per ragioni organizzative‟. Ma quali sono queste nuove considerazioni e chi le ha fatte? Sono dell‟ufficio di presidenza della Seconda Commissione e a me nessuno ha detto nulla sui motivi del bavaglio al Covepa. Questa associazione credo sia la più informata sulla questione Pedemontana, vista l‟attività sul territorio il loro coinvolgimento alle audizioni alla Corte dei Conti”.

“I motivi per fermarsi ci sarebbero tutti – spiegano in conclusione Guarda e Zanoni – però Zaia ha una fretta mostruosa di portare a casa la nuova tassa per i veneti prima che questi si interroghino su cosa sta accadendo. Ma questa fretta gli potrebbe costare cara soprattutto verso i suoi elettori sempre più insofferenti per queste gravissime scelte che violano il patto preso con loro in campagna elettorale. Perciò abbiamo già chiesto che il Covepa venga sentito, che la commissione di venerdì sia rinviata e che ci venga consegnata la diffida di Impregilo, dando a tutti i consiglieri, compresi quelli di maggioranza, il tempo utile per capire tutta la gravità della manovra sulla Pedemontana e soprattutto sulle tasche dei cittadini veneti”.

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