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Pederobba propone: i fondi per il ponte dalla vendita del San'Artemio

I problemi alla viabilità della zona Pedemontana spingono il consigliere Maggio a trovare proposte valide per i fondi per il ponte di Vidor

PEDEROBBA E' passata giusto qualche ora dallo tsunami elettorale delle regionali che subito si apre la partita sul futuro della Provincia e della sua sede al Sant'Artemio. Con il Presidente Leonardo Muraro entrato in Regione con Tosi inizieranno le controversie sulla nuova governance dell'ente di secondo livello e inevitabilmente del futuro delle sua sede e c'è chi già non perde tempo per avanzare proposte concrete.

"E' un opera che forse aveva senso quando la provincia aveva ancora qualche competenza, oggi con la nuova legge, il depotenziamento dell'ente e il suo progressivo svuotamento è decisamente troppo" afferma Fabio Maggio, assessore al bilancio (in quota FI) a Pederobba "L'intero comprensorio occupa una superficie di 181.000 metri quadrati, le strutture amministrative si svuoteranno, già ora i Comuni si contendono i dipendenti provinciali in mobilità. Di questo passo un'opera che potrebbe tornare utile alla comunità rischia di trasformarsi in un'enorme cattedrale fantasma". Per la nuova Provincia Maggio pensa ad una sede più misurata "indicata ad un ente che se non sarà di rappresentanza, poco ci manca. Comunque di sicuro quella sede è troppo e soprattutto si rivelerà con il tempo antieconomica allo stato dei fatti." E dunque che farne? "L'intera provincia di Treviso e in modo particolare i comuni di Pederobba, Vidor e Crocetta, attendono da anni un'opera infrastrutturale fondamentale per tutto il territorio, il nuovo ponte di Vidor" afferma Maggio "un'opera che non vogliamo sia una sorta di Salerno Reggio Calabria in salsa veneta che attenderemmo per 40 anni. Aspettando il governo e l'Europa rischiano di vederla tra due generazioni" ironizza.

E allora ecco la proposta: "Il Sant'Artemio è costato circa 80 milioni, non credo avrà un valore di realizzo tanto alto" afferma "ma va messo in vendita e il ricavato sarebbe sufficiente per realizzare davvero un'opera di straordinaria utilità per l'intera provincia. Le stime fatte fin'ora parlano di un costo unitario di circa 50 milioni. Un'opera che sarebbe volano economico per tutto il territorio, migliorerebbe la viabilità di tutta la provincia e indubbiamente garantirebbe una maggiore qualità della vita ai cittadini di molti comuni oggi prigionieri del traffico pesante."  "Mi piacerebbe sapere" conclude "che ne pensano i neo eletti consiglieri regionali in provincia di Treviso. Quello del ponte è un problema serio dalle nostre parti e va affrontato subito, la soluzione per reperire le risorse c'è, il progetto anche, basta che tutti si decidano ad attuarla."

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