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"Alle Iene Zaia dimostra tutta la sua impreparazione sul caso Pfas"

Cristina Guarda, vicepresidente del gruppo consiliare regionale Amp, critica aspramente il governatore "che proclama lo stato di emergenza, chiede limiti più restrittivi ma non sa nulla sul tema che noi studiamo da anni"

TREVISO “Anche alle Iene Zaia ha dimostrato tutta la sua impreparazione e scarsa dimestichezza con la realtà di un dramma come quello Pfas”. Cristina Guarda, vicepresidente del gruppo consiliare regionale Amp, critica aspramente il governatore regionale “che proclama lo stato di emergenza, chiede limiti più restrittivi ma non sa nulla sul tema che noi studiamo da anni: i limiti restrittivi li avevamo chiesti due anni or sono, mi sembra arrivi con non poco ritardo visto che in ballo non ci sono numeri ma persone e l’ecosistema.”

“Avevamo chiesto di finanziare e progettare il collegamento a nuove fonti acquedottistiche sempre 2 anni or sono quando lui diceva che ciò non era una priorità e che bastava filtrare l'acqua, un acqua i cui valori di inquinamento oggi lui stesso ammette essere insostenibili. Avevamo chiesto di assistere gli agricoltori nel capire come gestire l’acqua di falda contaminata, finanziare metodi di irrigazione a risparmio idrico e per sostituire acqua dei fossi con acqua priva di Pfas del canale LEB: non solo tutto ciò non è mai stato una priorità, ma addirittura siamo in attesa ancora dell'analisi sulla catena alimentare che potrà chiarire finalmente molti aspetti ad agricoltori e cittadini, definendo per lo meno i settori dove è necessario intervenire.”

“Questi ritardi – continua Cristina Guarda - nascono perché nel 2014 la Giunta regionale non ha voluto finanziare a sufficienza la gestione delle analisi. Personalmente avevo chiesto ripetutamente e in più sedi alla sanità regionale quale fosse il risultato atteso con la plasmaferesi, la pulizia del sangue. Ci risposero innanzitutto che non si trattava di una via sperimentale, una vera e propria sperimentazione, bensì di un trattamento, approvato dal Comitato regionale di bioetica, e ci fu detto che le linee guida prevedono la plasmaferesi per sostanze tossiche.  Ma non dissero mai che è solo un soggetto ad essere stato trattato in questa maniera e di cui non abbiamo alcun risultato scientifico reso noto, ma solo indiscrezioni: 20 ng in meno di pfas a seduta. E quei ragazzi, magari minori, con 400 ng di pfoa e pfas complessivi più alti? Devono fare sei plasmaferesi per avere 120 ng in meno? Quale beneficio pensano di ottenere se le concentrazioni sono alte? Insomma, siamo ancora in attesa di dati e documenti, mentre le Iene nel loro servizio televisivo andato in onda domenica sera riescono a svelare la completa incompetenza del presidente su un tema che non è una novità ma su cui lo interroghiamo da anni.”

La consigliera regionale vicentina incalza: “ Ma vogliamo dare a Zaia poteri straordinari su questo tema viste queste premesse? A colui che urla contro Roma e inneggia al Veneto capacissimo, mentre da 4 anni attendiamo i progetti per il collegamento ad acque prive di Pfas e lui solo nel 2017 ha cominciato a parlarne? Che rimanda la gestione di agricoltura, scarichi industriali e filtraggio a quando sarà forse troppo tardi? Che dimentica le promesse fatte e le bugie dette? Sono stanca di dover giustificare ritardi di cose essenziali e conosciutissime: l’inquinamento non aspetta di certo la Giunta Zaia, avanza e entra nel nostro sangue ogni giorno”.

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