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Polemica sui centri estivi, il PD: «Dal Comune tanta apparenza ma poca sostanza»

«Come Ponzio Pilato, Ca' Sugana ha pensato di togliersi il fardello della gestione dei centri estivi chiedendo alle associazioni di iscriversi ad un albo e di presentare dei progetti, senza sapere quando, quanto e come sarebbe stato finanziato il loro impegno»

Da marzo 2021 le forze di opposizione in Consiglio Comunale a Treviso hanno più volte chiesto quali fossero le intenzioni della Giunta Comunale in merito ai centri estivi 2021, segnalando che famiglie e associazioni si sarebbero trovate in forte difficoltà, a causa della crisi economica in atto, nel sostenere rette e spese di personale pari o superiori a quelle dello scorso anno, con costi lievitati rispetto al 2019 a causa dei necessari adeguamenti anticovid.

Richieste, quelle dell’opposizione, che mai hanno trovato risposta. «La Giunta comunale, che già a gennaio ha dato una bella sforbiciata ai fondi per il sociale, ha lavorato in solitudine senza ascoltare chi chiedeva chiarezza e possibilità di presentare proposte che fossero adeguate alle esigenze economiche di famiglie e associazioni - dichiara Giovanni Tonella, Segretario PD dell’Unione Comunale di Treviso - Come Ponzio Pilato, l’Amministrazione Comunale ha pensato di togliersi il fardello della gestione dei centri estivi chiedendo alle associazioni di iscriversi ad un albo e di presentare dei progetti, senza sapere quando, quanto e come sarebbe stato finanziato l’impegno delle associazioni stesse».

«L'elenco delle associazioni ammesse ad organizzare i centri estivi è stato pubblicato solo a fine maggio, accompagnato da un comunicato stampa dell’Amministrazione Comunale che afferma di aver messo a disposizione 75mila euro di fondi per le famiglie e 245mila per le associazioni (320mila euro in totale). Le famiglie, per accedere ai contributi, dovranno presentare l’ISEE e chiedere il rimborso al Comune entro il 31 agosto 2021. Sarà esentato dal pagamento della quota settimanale solo chi ha un reddito ISEE sotto i 6 mila euro; per gli altri si procede a fasce - afferma Stefano Pelloni, Capogruppo Consiglieri Comunali PD di Treviso - Il contributo massimo che si può ottenere (ma prima bisogna comunque versare la quota intera perché stiamo parlando di rimborsi) è di 200 euro a bambino: 50 euro a settimana per massimo 4 settimane di frequenza se l’ISEE è compreso tra i 6.000 ed i 10 mila euro; poi si va a scalare fino a 35 euro a settimana per massimo 4 settimane per chi ha un reddito ISEE tra i 20mila ed i 25mila euro. Se una famiglia fa più di 4 settimane deve pagare la quota intera per le settimane non coperte dal rimborso comunale. Se una famiglia non ha liquidità subito deve rinunciare ad iscrivere i figli al centro estivo. Un meccanismo, quello messo in piedi dal Comune, farragginoso e poco trasparente che di certo non va a favore delle famiglie, come, invece, ha sostenuto l’Assessore Nizzetto».

«E se hai un figlio con disabilità? - chiosa Liana Manfio, Segretaria Circolo PD Treviso Nord - Unica agevolazione: non devi presentare l’ISEE. Nei casi di non autosufficienza, laddove è previsto un assistente all’autonomia, i bambini e ragazzi vengono ammessi ai centri estivi con la presenza dell’assistente (il quale effettua le ore di assistenza che sono assegnate al bambino); i bambini con disabilità che, invece, non hanno bisogno dell’assistente all’autonomia, ma magari hanno problematiche quali i disturbi del comportamento, invece, vengono spesso esclusi. Le associazioni, infatti, non hanno le risorse per sostenere una figura ad hoc che possa aiutare il bambino con disturbo comportamentale, per cui le famiglie sono costrette a rinunciare ai centri estivi o a doversi pagare di tasca propria, oltre alla retta settimanale, un educatore da affiancare al proprio figlio».

«In questi casi il costo di un centro estivo a mezza giornata, e senza pranzo incluso, diventa pressoché improponibile da sostenere per una famiglia: parliamo di circa 1.000 euro al mese. Perché dunque, Comune e Ulss non hanno pensato a risorse anche per questi bambini che rischiano di rimanere isolati e con opportunità di socializzazione ridotte? Le associazioni, inoltre, avranno un rimborso sulla base di eventuali perdite di esercizio. Dopo un anno di pandemia non era possibile prevedere un’altra tipologia di sostegno a queste realtà?» dice invece Andrea Nilandi, Segretario Circolo PD Treviso Centro.

Così, infine, Giuseppe Pesante quale Segretario Circolo PD Treviso Sud: «Che cosa proponiamo come Partito Democratico e forze di opposizione? Ecco cosa chiediamo:

  • Che le famiglie disagiate non debbano anticipare la quota ed aspettare i rimborsi dopo il 31 agosto, considerato che sicuramente presentano problemi di liquidità;
  • di sapere già ora quando verranno resi i rimborsi alle famiglie (indicare una data precisa);
  • un maggior sostegno alle famiglie in quanto i contributi che verranno erogati non sono abbastanza consistenti, tenendo conto del fatto che le famiglie possono aver subito perdita di lavoro, chiusure, cassa integrazione ed essere in difficoltà nel pagare i centri estivi;
  • di mettere a disposizione educatori e misure specifiche per tutti quei ragazzi con disturbi del comportamento, o che non hanno l’assistente all’autonomia, e che rischiano di essere esclusi dai centri estivi perdendo un’opportunità di socializzazione molto importante, in questo momento storico difficile che ci vede uscire da un anno di distanziamento;
  • di garantire il sostegno alle associazioni e cooperative chiarendo fin da subito come e quando verranno erogati i fondi promessi;
  • di inserire la mozione, già presentata, nel prossimo Consiglio Comunale, per discutere questa tematica che da mesi continuiamo a sollevare come argomento di interesse particolare per i cittadini ma che non viene presa in adeguata considerazione dall’Amministrazione».

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