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La polemica: "Superstrada per Jesolo, un’opera pagata dai cittadini che non porterà benefici"

Ecco la posizione contraria di CGIL, Partito Democratico e Articolo UNO in merito alla realizzazione della superstrada a collegamento della Marca con il litorale jesolano

Le segreterie della CGIL, del Partito Democratico e Articolo UNO provinciali trevigiane, penna alla mano prendono congiuntamente posizione in merito alla superstrada e scrivono: “Sarà un’altra opera di 'project financing' quella che è stata appena autorizzata con la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto per l’avvio del procedimento di realizzazione di una strada a pagamento a collegamento della provincia di Treviso con Jesolo.

"Con la pubblicazione si avvia il procedimento formale di valutazione delle proposte pervenute e si decide quindi di accelerare un vecchio progetto finora mai definitivamente accantonato dalla maggioranza in Consiglio Regionale, e in passato lambito anche dalle indagini sulla vicenda degli illeciti nei lavori al Mose di Venezia. Nel dare l’incarico alla dirigente competente di prendere in esame le due proposte di offerta pervenute, la Giunta regionale veneta ha deciso di accelerare. incurante di quanto, ad oggi, sta avvenendo con gli insufficienti risultati provenienti dall’utilizzo della Pedemontana veneta-SPV".

"Sebbene qui si tratti di una distanza di solo 20 km il principio è il medesimo: il privato che si aggiudica la realizzazione della superstrada presenta un’ipotesi di transiti tra Meolo e Jesolo i cui pedaggi sostengono la realizzazione dell’opera e per un certo numero di decenni i ricavi saranno dell’aggiudicatario. Se il numero di pedaggi non saranno raggiunti per qualsiasi motivo, ad esempio perché il costo del pedaggio è troppo elevato e ingiustificato per i benefici che porta al transito, sarà la collettività a rimborsare la realizzazione dell’opera. Crediamo sia del tutto negativo e inopportuno il ripetersi dell’assegnazione di opere pubbliche ai privati con contratti che fanno ricadere il debito realizzativo sulle future generazioni, in un momento storico nel quale si può accedere a ingenti finanziamenti dall’Europa verso l’Italia su scelte ambientali e sulla mobilità di minore impatto".

2In più occasioni, anche con mozioni presentate nei Consigli Comunali dei Comuni direttamente interessati, sono state espresse valutazioni di merito negative sull’opera, in quanto andrà a penalizzare pesantemente quanti dalla provincia di Treviso erano abituati a usare il percorso della Treviso-Mare per raggiungere le spiagge. Nella nostra provincia già 'stressata' dal un elevato consumo di suolo non si sente l’esigenza di un’altra 'opera strategica' dai modesti benefici per l’utenza stradale che si dirige verso le spiagge, ma di elevato impatto che per soli 20 km non sarà in grado di giustificare (forse) un beneficio di pochi minuti rispetto all’attuale tempo di percorrenza".

"Si aggiunge l’aggravio, per i comuni che saranno coinvolti, che deriverà con l’aumento del traffico per il previsto insediamento di Amazon. Comuni che saranno via di transito urbano per quanti non vorranno pagare il pedaggio. Il rischio è che i benefici rimangano in capo ai privati e che i costi ricadano sui cittadini veneti e in particolare sui trevigiani. Con queste motivazioni siamo fortemente contrari a un ulteriore ed inutile saccheggio del nostro territorio".

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