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Ztl aperte per 5 ore, il Comune: «Nessun dietrofront, solo un errore umano»

Per un errore degli uffici comunali il centro città è rimasto aperto al traffico per alcune ore. Il PD però non ci sta: «Ca' Sugana ha cambiato idea solo dopo le nostre segnalazioni»

Cinque ore di traffico libero all'interno del centro storico del capoluogo a seguito di una ordinanza comunale errata di apertura alle auto di tutte le Ztl cittadine. Questo quanto avvenuto nella tarda mattina di martedì quando, a causa di un errore tecnico, gli Uffici comunali hanno comunicato l’apertura alle auto di tutte le Ztl per dare una mano ai commercianti in zona arancione. Ordinanza poi ritirata, e corretta, solo verso le 16.40 dopo che diversi cittadini hanno segnalato la presenza di diversi mezzi lungo tutte le arterie del centro. Difatti, il provvedimento originale era stato pensato solamente per riaprire ponte San Francesco dalle 11 alle 22 nel fine settimana, non quindi anche per tutti gli altri varchi.

«Le polemiche di certi esponenti dell’opposizione “stanno a zero” – commenta il consigliere comunale della Lega Riccardo Barbisan – Non è trattato di un dietrofront ma di un semplice errore di un funzionario comunale, tra l’altro sempre molto diligente nel suo lavoro. In un anno intero di lavoro può anche capitare insomma che si sbagli. Non c’è stato dunque alcun cortocircuito di intenzioni da parte dell’Amministrazione che, tra l'altro, non ha alcuna intenzione di riaprire le Ztl al traffico veicolare». Di diversa opinione, però, il consigliere comunale del PD Antonella Tocchetto: «L’errore ci può stare, per carità, ma è stato tutto un po’ surreale. Infatti, sembra quasi che Ca’ Sugana sia ritornata sui propri passi solo dopo che decine di cittadini e commercianti, oltre che alcuni comitati come Italia Nostra, hanno iniziato a lamentarsi delle auto intente a circolare per le vie del centro. Io per prima ho ricevuto molteplici chiamate di amici che, appresa la notizia, mi hanno chiesto conferma sul fatto di poter accedere in Piazza dei Signori con l’auto storica. In ogni caso, come centrosinistra ribadiamo con forza il nostro “no” alla riapertura delle Ztl e al ritorno del centro storico a parcheggio per le autovetture».

Le parole di Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso

Con la vicenda dell’ordinanza per la completa apertura delle ZTL in centro storico, nell’arco di poche ore prima entrata in vigore e poi ritirata con enorme imbarazzo, questa Amministrazione ha toccato, a mio avviso, uno dei punti più bassi della sua attività già non certo brillantissima.

Trovo assolutamente incredibile la versione secondo cui “è stato un errore materiale di compilazione”, ovviamente attribuibile a funzionari e uffici. Mi pare assolutamente incredibile che funzionari e uffici possano emanare una ordinanza di questa portata e darvi piena e immediata attuazione se non sulla base di un preciso indirizzo politico da parte del Sindaco e della Giunta, come tra l’altro è scritto nell’ordinanza stessa in cui si legge, appunto: “Sentita l’Amministrazione comunale per le vie brevi”.

Posto che il provvedimento non possa essere stato emanato senza il consenso dell’amministrazione, mi chiedo la ragione tanto del provvedimento quanto del suo imbarazzato (e imbarazzante) ritiro. L’Amministrazione voleva tentare la riapertura “a sorpresa” delle ZTL al traffico automobilistico “per vedere l’effetto che fa”? L’ordinanza è stata ritirata nel giro di poche ore perché si è capito che non ci sarebbe stato alcun flusso mastodontico di automobilisti felici di parcheggiare fuori dai negozi, dai bar o dai ristoranti?

Anche se a me sembrano evidenti, in questa vicenda, le responsabilità dell’amministrazione, non rinuncio a “esplorare” l’altra possibilità, cioè quella dell’”errore” nella formulazione dell’ordinanza. Mi chiedo, allora, come sia possibile che la completa riapertura al traffico automobilistico delle ZTL possa essere disposta, effettuata e protrarsi per diverse ore senza che nessuno, all’interno delle “macchina comunale” si ponga qualche domanda. Ci sarà chi ha provveduto a modificare lo stato dei pannelli indicatori da ZTL “attiva” a “non attiva” (e lo ha fatto senza problemi), ci saranno dipendenti comunali che hanno notato il nuovo stato dei pannelli (e non hanno reagito).

Se gli “uffici comunali” sono in grado di “eseguire l’ordine” di riapertura delle ZTL senza porsi alcun problema c’è da sperare che non vi siano altri errori del genere nella stesura delle ordinanze perché non abbiamo alcuna garanzia che non potrebbe essere eseguito, con altrettanta tranquillità e solerzia, qualunque tipo di ordine. Ma lo stesso Sindaco, che accusa le opposizioni di “non essere presenti sul territorio”, come mai non è stato il primo ad accorgersi di quello che stava succedendo?

Sono passate 5 ore tra la “riapertura” e la nuova “chiusura” delle ZTL: possibile che in una città come Treviso (che non è sicuramente una metropoli) siano necessarie ore di tempo per accorgersi di quello che sarebbe stato uno “svarione” e per porvi rimedio? Non so, insomma, se per qualche ora nell’Amministrazione abbia prevalso “oltre ogni limite” la ben nota avversione per le ZTL o se la “macchina municipale” non abbia al proprio interno i “contrappesi” necessari per evitare che un errore colossale venga portato a totale compimento.

Non so neanche quale delle due ipotesi sia la peggiore…Quello che è certo, in entrambi i casi, è che l’Amministrazione cittadina esce da questa vicenda con le ossa rotte, sia che abbia preso (e poi annullato) una decisione “stravagante” sia che sia a capo di una organizzazione dell’apparato amministrativo che è in grado di “digerire”, appunto, qualsiasi stravaganza.

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