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Politiche fiscali locali, sindacati individuano le buone pratiche

Irpef, Imu, Tares, Isee, funzioni associate: gli esempi da seguire e le richieste di Cgil, Cisl e Uil ai Comuni della Marca per la predisposizione dei bilanci di previsione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Politiche e fiscalità locali a favore delle famiglie sempre più in difficoltà attraverso l’applicazione sistematica dell’Isee per determinare le tariffe di tutti i servizi comunali, l’esenzione Irpef per redditi e pensioni sotto i 15 mila euro, la revisione delle aliquote Imu, l’esenzione dalla nuova tassa sui rifiuti (Tares) per le famiglie a basso reddito e le unioni fra i Comuni.

Queste le richieste che Cgil, Cisl e Uil Treviso assieme alle Federazioni dei Pensionati rivolgono ai 95 Comuni della Marca trevigiana in previsione della stesura dei bilanci 2013 e in continuità rispetto a un percorso ormai consolidato di raccordo sulle politiche a tutela dei lavoratori e pensionati.

Già dai prossimi giorni infatti saranno avviati gli incontri con primi cittadini e assessori per presentare le proposte e individuare assieme strategie comuni nel segno della razionalizzazione e dell’efficienza. I temi che i sindacati trevigiani intendono portare all’attenzione dei Comuni sono stati presentati oggi, venerdì 1° febbraio, nel corso di una conferenza stampa presso l’Associazione Comuni della Marca trevigiana, a Preganziol.

E' stata individuata una serie di buone pratiche messe in atto da alcune amministrazioni comunali che sono risultate in linea con quanto proposto nella piattaforma per quanto riguarda la fiscalità locale. Scelte che possono essere prese come riferimento (benchmark) e che dimostrano come le politiche fiscali eque e progressive siano realmente praticabili anche grazie alla negoziazione sindacale. Qualche esempio? Castello di Godego e Segusino, che hanno abbassato l’aliquota Imu standard nazionale sulla prima casa (0,40%) rispettivamente allo 0,35% e allo 0,30%. O Villorba, che, pur mantenendo l’aliquota allo 0,40%, ha portato la detrazione sulla prima casa a 250 euro. Ottimi esempi anche i 18 Comuni della provincia che applicano l’aliquota Irpef per scaglioni di reddito, o che prevedono un’esenzione per i redditi bassi.

“L’impegno assunto in questi anni dai Comuni sui temi sollevati dal Sindacato - spiegano Cgil, Cisl e Uil Treviso - ha significato una loro importante assunzione di responsabilità nella consapevolezza che le difficoltà attuali e future possono essere affrontate attraverso azioni concrete di legalità, equità e razionalizzazione dei costi. Le difficoltà economiche e strutturali che riguardano tutto il Paese possono essere affrontate a livello locale perseguendo un’equa distribuzione delle risorse, una pressione fiscale più progressiva, una più efficace lotta all’evasione fiscale, una definizione delle tariffe dei servizi più attente alle situazioni reddituali e familiari con figli o con non autosufficienti. Si rende inoltre necessario un maggiore impegno a perseguire concretamente forme associate delle funzioni dei Comuni, anche oltre il limite previsto dalla recente normativa, per una sempre più stretta collaborazione tra i Comuni”.

Per una maggiore razionalizzazione di costi e risorse le organizzazioni sindacali trevigiane insistono sulla necessità dell’accorpamento fra i Comuni. Per Cgil, Cisl e Uil l’evoluzione istituzionale attraverso l’unione sovracomunale è una priorità sempre più urgente. Alle municipalità si chiede di aggregare l’impegno per sviluppare forme associate di gestione, pratica indispensabile per continuare a mantenere i livelli di quantità e qualità dei servizi e delle funzioni amministrative nel territorio.

Precise, anche sul tema dell’equità, le richieste dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil Treviso propongono: l’applicazione dell’Isee per determinare le tariffe di tutti i servizi comunali diretti e/o in convenzione, prevedendo fasce differenziate in base al servizio erogato; addizionale comunale Irpef progressiva con riferimento agli scaglioni dell’imposta nazionale, con l’obiettivo di esentare i redditi da lavoro e pensioni inferiori almeno ai 15 mila euro; revisione delle aliquote Imu e dei regolamenti in modo da rendere l’applicazione più omogenea possibile al livello provinciale.

In particolare, sull’Imu, Cgil, Cisl e Uil Treviso sostengono che l’aliquota sulla prima casa debba salvaguardare le situazioni familiari a basso reddito anche adottando un sistema progressivo di riduzioni attraverso l’Isee e partendo da una base di esenzione minima di 15 mila euro. Chiedono inoltre che sia applicata l’aliquota più bassa per le case date in uso gratuito ai familiari di primo grado e di differenziare l’aliquota per gli immobili locati a canone concordato, di prevedere l’aliquota massima per gli alloggi sfitti o inutilizzati e di modulare le detrazioni per particolari situazioni di disagio economico e sociale.

Per quanto concerne la Tares, che dal 1° luglio sostituirà la vecchia tassa asporto rifiuti (Tarsu) e la tariffa igiene ambientale (Tia) aumentandone però i costi, Cgil, Cisl e Uil chiedono  di individuare una proposta condivisa da sottoporre ai livelli istituzionali competenti che modifichi le incongruenze e iniquità dei criteri normativi ed economici adottati, e di introdurre delle misure di esenzione a favore famiglie a basso reddito.

Per quanto riguarda la legalità, i sindacati ribadiscono la richiesta di un maggiore impegno sul fronte della lotta all’evasione fiscale, ricordando che anche per il 2013 ai Comuni spetta il 100% delle risorse recuperate dall’emersione, e chiedono garanzia di economicità della spesa e trasparenza di gestione da parte delle aziende aggiudicatarie degli appalti pubblici. Infine il tema della casa, centrale in questo momento di crisi e rispetto al quale Cgil, Cisl e Uil chiedono ai Comuni di mettere in campo risorse per sostenere mutui e/o affitti soprattutto nei confronti dei giovani e di chi ha perso il lavoro.

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