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Ponte di Vidor, il Partito Democratico: «Basta indugi, il caso finisca in Parlamento»

Giovanni Zorzi e Matteo Favero: «Dopo anni di rimpalli e silenzi tra Provincia e Regione, è giunto il momento di ascoltare finalmente la voce dei sindaci e dei comitati del territorio»

“Noi del PD siamo per i ponti e non per i muri”. Lo dichiarano Giovanni Zorzi e Matteo Favero, alludendo alla discussione in corso sulle ipotesi del nuovo ponte di Vidor e sul previsto muro di chilometri del vecchio progetto delle Casse di espansione a Ciano del Montello. “Per questo – dicono - chiediamo che il Governo eserciti tutti i poteri sostitutivi permessi per arrivare all’obiettivo: un nuovo ponte all’altezza delle esigenze di un’area patrimonio dell’umanità ma minacciata da traffico e consumo di suolo e un fiume Piave sicuro e non ulteriormente deturpato da interventi impattanti. Lunedì, la questione sarà posta con urgenza all’attenzione della Commissione Ambiente della Camera con un’interrogazione ai Ministri Giovannini e Cingolani a prima firma dell’onorevole Chiara Braga”.

“Dopo anni di rimpalli e silenzi tra Provincia e Regione, è giunto il momento di ascoltare finalmente la voce dei sindaci e dei comitati del territorio – prosegue Giovanni Zorzi, segretario provinciale PD Treviso –. Gli imbarazzi della Lega e l’attivismo pre-elettorale di Fratelli d’Italia non ci interessano, a noi interessa solo che le cose si facciano bene. D’altronde, l’ingente volume di soldi pubblici stanziati per i due progetti - in totale più di 135 milioni di euro - richiede alle istituzioni serietà e il massimo del rispetto nei confronti delle comunità interessate. Siamo convinti, e lo sosteniamo da tempo, che si possa intervenire in modo diverso rispetto a quanto si è discusso finora. Serve però il coraggio di aprirsi a soluzioni innovative e sostenibili, di non accontentarsi di compromessi al ribasso. Per questa ragione chiediamo un intervento diretto da parte del Governo”.

“Per il PD del Veneto e della Provincia di Treviso - aggiunge Matteo Favero, responsabile Ambiente provinciale e regionale del PD - è necessario partire dal progetto del 2015, peraltro già condiviso dalle Amministrazioni comunali interessate, rivedendo al contempo il progetto delle casse di espansione di Ciano a favore di interventi meno impattanti su tutto il corso del fiume a tutela dei centri abitati delle province di Treviso e Venezia. Il cambiamento climatico spinge per questo tipo di progetti anche per far fronte al tema siccità che ben conosciamo”.

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