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Primarie Pd per il parlamento, Rubinato: “Non chiedo deroghe”

In polemica con le regole stabilite dalla segreteria nazionale del partito, la parlamentare trevigiana, sindaco di Roncade, ha deciso che non chiederà la deroga prevista e, quindi, non si candiderà alla primarie per il parlamento

Il Partito democratico ha deciso: prima dell’arrivo del 2013 si voteranno i candidati al parlamento delle prossime elezioni politiche.

Le primarie si svolgeranno a livello nazionale il 29 o il 30 dicembre e ieri sono state diffuse anche le modalità del voto.

MODALITA' - Entro il 21 dicembre le Direzioni delle Unioni regionali si per stabilire la data esatta delle primarie, che in ogni caso si svolgeranno 08 alle 21 nei seggi istituiti presso i circoli del Pd.

Gli elettori potranno esprimere fino a un massimo di due preferenze: una per un uomo e una per una donna. In caso di voti dello stesso genere, il secondo nell’ordine sarà considerato nullo.

Potranno partecipare solo gli elettori iscritti all’Albo delle primarie di “Italia Bene Comune” o gli iscritti al Pd nel 2011 che abbiano rinnovato l’adesione fino al momento del voto.

Le modalità di voto sono le stesse delle primarie del 25 novembre, compreso il versamento di almeno due euro per la campagna elettorale.

RUBINATO NON CI STA - Tra le file del Pd trevigiano si dava quasi per scontata la candidatura del sindaco di Roncade e parlamentare uscente, Simonetta Rubinato, che però oggi ha annunciato che non entrerà in gara.

Non ho intenzione di chiedere alcuna deroga, anche se il mandato di sindaco si conclude nel 2014", ha dichiarato Rubinato tramite la propria pagina Facebook, senza nascondere l’intonazione polemica del messaggio.

Le regole stabilite dalla direzione nazionale del partito per la candidatura, infatti, stabiliscono che ci si possa proporre in un solo ambito provinciale o territoriale ed escludono “i parlamentari europei, i sindaci dei Comuni superiori ai 5mila abitanti, i presidenti dei Municipi o delle Circoscrizioni delle città metropolitane eletti direttamente, i Presidenti di Provincia e di Regione, gli assessori e i consiglieri regionali in carica, in Enti in cui non sia già stato disposto lo scioglimento, salvo deroghe motivate, richieste al Comitato nazionale elettorale entro il 19 dicembre prossimo”.

I candidati alle primarie per il Parlamento nazionale non potranno inoltre correre per le elezioni regionali e delle città metropolitane che si svolgeranno contestualmente o nei sei mesi successivi alle elezioni politiche.

REGOLE DALL'ALTO - Si tratta di regole, denuncia Rubinato, "decise e votate a scatola chiusa" che "non rispondono alle aspettative di larga parte degli elettori che, come me, ritengono che anche il Pd non abbia fatto abbastanza per cambiare la legge elettorale o almeno reintrodurre le preferenze".

"Il 29 ed il 30 dicembre potranno votare solo gli elettori già iscritti all'Albo delle primarie di novembre e gli iscritti al Pd nel 2011 che rinnovano la tessera – aggiunge Rubinato - E la segreteria nazionale, d'intesa con le segreterie regionali, si è riservata di scegliere il 10 per cento delle candidature più le posizioni di capilista. In totale - rileva il sindaco di Roncade - sono circa il 30 per cento degli eletti sicuri del Pd".

Entro domani i sindaci dei comuni con più di 5mila abitanti, come Rubinato, che vorranno candidarsi al parlamento, dovranno una deroga entro domani al comitato nazionale. Deroga che, dichiara la parlamentare trevigiana, "non ho intenzione di chiedere".

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