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Carte d'identità ai profughi: "Treviso diventerà la terra promessa dei clandestini"

Lo dicono il segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta Dimitri Coin e Mario Conte, il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale a Treviso

TREVISO “Grazie alle scelte di Manildo e del suo assessore Cabino Treviso diventerà la terra promessa dei clandestini, regolarizzati prima ancora di essere riconosciuti come aventi diritto all’asilo politico. Adesso vogliamo che l’Amministrazione comunale del capoluogo ci dica esttamente quanti sono gli immigrati che hanno ottenuto la residenza anagrafica nel territorio di Treviso pur essendo residenti in centri di accoglienza di altri Comuni e quanti l’hanno richiesta”. Lo dicono oggi il segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta Dimitri Coin e Mario Conte, il capogruppo del Carroccio in consiglio comunale a Treviso.

“Manildo spieghi ai suoi cittadini perché tra gli ospiti del centro alla ex caserma Serena ben 401 risultano con residenza anagrafica a Treviso e nessuno invece a Casier, che è il Comune in cui si trova la struttura di accioglienza. Probabilmente tutti, a partire dgli altri sindaci di sinistra, hanno capito la mollezza sconsiderata della giunta trevigiana. Loro non si prendono in carico nessuno, Treviso invece diventa la terra promessa di chiunque, gente che ancora non è stata identificata con certezza e di cui non si sa neppure se abbia i requisiti per richiedere lo status di rifugiuato e quindi l’asilo politico. Il risultato? Una città con il welfare a zero, una città il cui tessuto sociale si frantuma sotto il peso delle difficoltà crescenti di tanti trevigiani e l’indifferenza della giunta, che ha tagliato la spesa sociale facendo macelleria dei bisogni della nostra gente, corre il rischio di scoppiare.

Questi pesunti profughi, come ammette con scandalosa e vergogna traquillità l’assessore Cabino, avranno il diritto di chiedere aiuti economici, di chiedere la casa. Ma Manildo ci è o ci fa? Si rende conto della situazione della città che finge di governare? Ci si dica se è possibile ingolfare le liste di attesa del miserevole welfare che la sinistra mette sul piatto dopo aver speso milioni per mostre, alberelli e panchine, con potenzialmente migliaia di stranieri. Il tutto in un contesto in cui solo in questi giorni si mette mano alla graduatoria degli alloggi Erp per un bando fatto un anno fa, che verrà rifatto solo fra due anni con una lista di attesa di almeno 380 richieste, di cui la stragrande maggioranza riferita a nuclei familiari. Per i trevigiani non c’è nulla, mai, scommettiamo che agli immigrati la casa la troveranno subito? Che si vergognino. Se volevano creare tensioni, mettere le persone una contro l’altra e  creare una situazione da guerra tra poveri, ci stanno riuscendo perfettamente”.

“Richiediamo che il Comune fornisca le cifre esatte di quanti tra i supposti migranti hanno ottenuto la residenza anagrafica nel Comune di Treviso. La Lega è pronta ad una battaglia durissima, instancabile e senza quartiere, per impedire che le famiglie trevigiane vengano dimenticate e messe in disparte per elargire prestazioni sociali a soggetti che in stragrande maggioranza sono immigrati clandestini, regolarizzati da queste politiche farneticanti di accoglienza diffusa. Non solo diciamo che prima vengono i trevigiani ma invitiamo Manildo a svegliarsi e chiedere la condivisioni degli oneri di questa emergenza. Ma tutti gli altri sindaci hanno capito quanto sia debole e tutti si stanno aproffittando della situazione. Non si aproffittano di lui, si approfittano dei trevigiani. E la Lega non è più disponibile a guardare la nostra gente perdere ogni diritto”.

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