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Emergenza profughi: documento condiviso da inviare a Roma

Martedì mattina durante un vertice in Prefettura il sindaco di Treviso ha chiesto di redigere un documento per la ridefinizione dell'accoglienza

TREVISO Un documento comune e plurifirmatario da spedire a Roma per stabilire un piano per far fronte all’emergenza profughi. A chiederlo è stato il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, martedì mattina nel corso di un vertice in Prefettura sul tema dell’accoglienza migranti. La linea dei primi cittadini che hanno partecipato al tavolo continua a essere dura: il territorio è saturo – avevano già evidenziato i sindaci la settimana scorsa con l’arrivo nel capoluogo di 39 richiedenti asilo, costretti a trascorrere un’intera notte a bordo di un autobus in mancanza di spazi per ospitarli.

“Ci troviamo nella condizione in cui il ministero scarica sul territorio i problemi senza risolverli – ha tuonato il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, anche lui presente al vertice -. Si è trattato  di una riunione senza soluzione perché è chiara la volontà politica della maggioranza dei sindaci. Non c'è chiarezza da parte del Governo. Mancano soprattutto le decisioni chiave sull’identificazione degli edifici da adibire a futuri centri di accoglienza”. Secondo il presidente della Provincia, il governo non ha avuto il coraggio di scegliere e ristrutturare gli edifici di proprietà ministeriale abbandonati per creare nuovi centri di primo soccorso.

La gestione dei migranti che sbarcano sulle coste siciliane continua a essere argomento di tensione sui territori. Nei giorni scorsi era scoppiata una polemica tra il vicesindaco di Treviso, Roberto Grigoletto, e il primo cittadino di Casier, Miriam Giuriati, dopo che il primo aveva proposto una fetta dell’ex caserma Serena come centro per ospitare gli stranieri. Una delle proposte presentate durante il vertice di martedì mattina è quella di redigere un documento comune da inviare a Roma. “Treviso ha chiesto e ottenuto questo tavolo alla Prefettura perché riteniamo che solo una gestione a livello provinciale del fenomeno possa portare a qualche ipotesi di intervento – ha spiegato Manildo -. E infatti è nata l’idea di questo documento con il quale stabilire misure concrete per la ridefinizione dell’accoglienza, di cui si sta facendo carico il sindaco di Preganziol Paolo Galeano”.

A dare man forte ai sindaci c’è sempre il Governatore del Veneto, Luca Zaia, attaccato dal sindaco di Treviso perché “assente sia per quanto riguarda il tavolo di coordinamento sia in merito alla trattativa nazionale”. “Dopo l’esplicito riferimento ai rischi terrorismo da parte del Procuratore Antimafia Franco Roberti, non c’è più tempo da perdere – ha ribadito in una nota il presidente della Regione -. I barconi dalla Libia vanno fermati, Triton/Mare Nostrum va stoppata. I milioni che si spendono per tutto questo vengano inglobati in un fondo da usare immediatamente per avviare un concreto piano di aiuti alle popolazioni sofferenti nei loro Paesi."

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