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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Svuotamento Province: Regione farà ricorso a Corte Istituzionale

La Regione Veneto presenterà ricorso alla Corte Istituzionale per difendere le proprie province dal provvedimento del decreto "Salva Italia". Lo ha promesso il presidente Luca Zaia

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si è impegnato a sostenere la battaglia della Province contro il provvedimento del Governo che prevede lo svuotamento delle funzioni istituzionali degli Enti e la decadenza degli organi elettivi provinciali entro il 31 marzo 2013.

La Regione presenterà dunque ricorso alla Corte Costituzionale, anche per conto delle Province venete che non hanno titolo per farlo, e costituirà un tavolo di lavoro con gli Enti Locali per esaminare le ricadute della manovra in discussione in questi giorni in Parlamento.

A Palazzo Balbi, a Venezia, ieri si sono riuniti i rappresentanti delle Province venete: Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso e dell’Unione delle Province Venete, Francesca Zaccariotto per Venezia, Giovanni Miozzi per Verona, Barbara Degani, presidente della provincia di Padova e Tiziana Michela Virgili per Rovigo, che hanno esposto a Zaia un quadro di grande incertezza sul futuro degli enti provinciali, in termini sia di programmazione, sia di risorse economiche e umane, che avrà una grave ricaduta sui cittadini amministrati.

“La verità – ha sottolineato il presidente Zaia – è che se si voleva cancellare le Province, le si cancellavano punto e basta. Ma il Governo si limita a mandare a casa gli amministratori di oggi, democraticamente eletti dai veneti, per sostituirli con altri nominati dai Comuni". "Per questo – ha spiegato il presidente regionale – abbiamo dato la disponibilità a patrocinare il ricorso, che può essere presentato solo dalla Regione".

Già nei giorni scorsi il presidente della Marca, Leonardo Muraro, aveva manifestato il proprio dissenso nei confronti del decreto "Salva Italia". La scadenza naturale del mandato di Muraro, infatti, è nel 2016, ma a causa del provvedimento il presidente dovrà lasciare Sant'Artemio nel giro di un anno. "È un colpo di Stato voluto dai compagni Napolitano e Monti – aveva tuonato Muraro – Ma la guardia padana saprà riportare la democrazia in Italia".

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