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Politica San Biagio di Callalta

Il Comune chiede l'Ici del 2008, la Provincia rifiuta di pagarla

Diatriba tra l'amministrazione di San Biagio di Callalta e il Sant'Artemio su Villa Dariol a Rovarè. Sarà la Commissione tributaria provinciale a chiarire se l'Ente dovrà effettivamente versare l’imposta

Il Comune manda alla Provincia il conto dell'Ici da pagare, ma il Sant'Artemio rifiuta di tirare fuori i soldi. Finirà davanti alla Commissione tributaria provinciale la diatriba tra l'amministrazione di San Biagio di Callalta e la Provincia di Treviso circa l'imposta relativa al 2008 su Villa Dariol a Rovarè.

Come riporta la Tribuna di Treviso, la comunicazione è arrivata al Sant'Artemio a fine dicembre: tra interessi e sanzioni i circa 2.500 euro dell'Ici sono diventati oltre 3.500. La Provincia sostiene che l'imposta sull'immobile, donato nel 2004 dalla vedova Dariol all'Ente, non va versata perché l'edificio non è agibile.

Tra l'altro, negli ultimi mesi la Provincia ha dato incarico a un notaio di completare l'iter di restituzione della villa ai proprietari originari. La vedova Dariol, infatti, aveva subordinato la donazione al fatto che il Sant'Artemio individuasse per la struttura un utilizzo a fini sociali. Il progetto inizialmente proposto dall'Ente, però, è decaduto e la vedova Dariol aveva ritirato la donazione.

Intanto, in questi anni, ha continuato a pendere la richiesta di pagamento dell'Ici arretrato. Ora spetterà alla Commissione tributaria provinciale stabilire se la Provincia dovrà effettivamente versare l’imposta sulla villa.

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