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Pfas: "Le polemiche servono solo a coprire le mancanze della Regione"

Lo dice Laura Puppato, commentando le parole del governatore Luca Zaia e dell'assessore Bottacin

TREVISO “Per la giunta regionale del Veneto si può persino dire che 'mal comune, mezzo gaudio', per giustificare le carenze e il ritardo di 5 anni almeno (era il 2013 che il CNR ha scoperto quantità pesanti di PFAS nelle acque del Poscola e della laguna), ma la tragica realtà rimane un atto d'accusa difficilmente cancellabile. La situazione veneta e toscana non sono comparabili, visto che il problema in Toscana è assai minore perché limitato alle rilevazioni fatte sulle acque superficiali, mentre in Veneto l’inquinamento riguarda le acque profonde, ovvero quelle che finiscono nei nostri acquedotti rendendo non potabile l'acqua di rubinetto. Sul tema è ben difficile giustificare i ritardi della Regione che pare non avere fretta di risolvere il problema, visto che ancora non si coglie quando saranno usati gli oltre 100 milioni arrivati da Roma per bonifica e nuovo acquedotto e quanti siano i fondi stanziati dalla regione stessa, perché dopo 5 anni appunto i lavori non siano ancora iniziati”. Lo dice Laura Puppato, commentando le parole di Zaia e Bottacin.

“Fissare dei limiti, peraltro a 0 quando il problema ce lo hai in casa e non hai saputo prevenirlo, farebbe sorridere se non fosse tragica realtà. Sai quale utilità aver fissato limiti DOPO che l'inquinamento è avvenuto e in modo tanto massiccio da risultare l'area abitata più inquinata al mondo da PFAS? Ora che i buoi sono scappati ci si vanta di aver chiuso la stalla?  E anche dopo che l’ultimo dei buoi è uscito, per restare alla metafora, e non si stanno assumendo precauzioni adeguate pro futuro, ci si gloria di insegnare agli altri come fare?  - ha aggiunto Puppato - Un protocollo nazionale o internazionale è certamente auspicabile, ma la normativa è sempre stata chiara ed era compito della Regione verificare la quantità di PFAS nelle acque potabili sul territorio veneto, purtroppo, si vogliono nuove deleghe e contemporaneamente non si muove un dito su quelle che già ci sono”.

“Stiamo perdendo troppo, troppo tempo, tempo prezioso, il Veneto ha già risorse per risolvere il problema, risorse nazionali messe a disposizione fin da subito dallo Stato si provveda a dare acqua pulita ai cittadini di questa vasta area. La Regione è impegnata in un’eterna propaganda ridicola nel caso in esame e che serve agli attori principali solo per coprire la loro oggettiva incapacità di gestire il problema” ha concluso.

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