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Questionario “La parola ai trevigiani”: «I cittadini vogliono sostenibilità e inclusione»

Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso: «La città "per soli ricchi" non può funzionare, i quartieri non possono continuare ogni giorno di più a ridursi a dormitori»

Il questionario è stato proposto da Coalizione Civica per Treviso, sia online che in forma cartacea, nel periodo gennaio-aprile 2022. Le domande prevedevano risposte su una scala da 1 a 5 dove 1 è il minimo e 5 il massimo. In alcuni casi le domande erano parzialmente “aperte”, cioè prevedevano alcune risposte predeterminate e la possibilità di inserire “altre” risposte. Non era obbligatorio rispondere a tutte le domande e, quindi, c’è una frequenza diversa di risposte ai vari quesiti proposti. Le risposte appaiono più numerose nei casi in cui la valutazione è particolarmente positiva (il giudizio sulla raccolta dei rifiuti o sulla necessità di nuove piste ciclabili) o nettamente negativa (ad esempio sulla qualità dell’aria o sulla viabilità), mentre diminuiscono nei casi in cui si trattano argomenti (ad esempio gli asili nido) che interessano direttamente una parte limitata della popolazione. I questionari raccolti sono stati complessivamente 932.

"Si possono ricavare dai risultati del questionario (con tutti i loro limiti) delle indicazioni per l’azione politica in città, in particolare per una alternativa di governo da presentare alle elezioni amministrative del prossimo anno? - afferma Gigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso - Noi notiamo nei risultati del questionario, in primo luogo, la conferma delle ragioni di tante battaglie che Coalizione Civica per Treviso ha condotto in questi anni e continua a condurre in città, da quelle contro il consumo di suolo e per la tutela ambientale a quelle per politiche sociali più incisive e inclusive, dalla richiesta di una visione organica del futuro della città a quella di un rafforzamento dei servizi pubblici e della estensione dei bisogni a cui danno risposta. Ma questa 'conferma' è poca cosa rispetto all’aspetto più interessante, cioè le indicazioni che i risultati del questionario ci offrono per impostare una proposta di governo della città alternativa a quella attuale. A noi pare che dalle risposte al questionario emerga la richiesta di una risposta ai problemi della città e della costruzione di una prospettiva del suo futuro diverse da quelle della attuale amministrazione, una richiesta che si basa su tre punti di riferimento".

Questi i punti fondamentali per Calesso:

1) "Una netta alternatività al metodo e ai contenuti dell’azione amministrativa delle giunte leghiste (l’attuale è in sostanziale continuità con quelle del ventennio Gentilini-Gobbo) perché proporsi come una 'versione leggermente diversa' rispetto a chi governa oggi non suscita credibilità negli elettori che “preferiscono l’originale alla copia sbiadita” (soprattutto quando il sindaco uscente chiede la riconferma e, quindi, è l’interprete più efficace della 'continuità');

2) La sostenibilità sociale e l’inclusione (generazionale, di genere, culturale, territoriale…) che sono questioni rese sempre più importanti e urgenti dalle situazioni di difficoltà economica ma che sono anche le scelte di fondo su cui hanno costruito un nuovo futuro tante città europee (da Barcellona a Parigi, solo per fare degli esempi). E sono le questioni da cui l’attuale giunta si è tenuta più lontana (impegnata nella gara con se stessa a riempire il centro di 'lustrini'), rinunciando a un aumento sostanziale dell’offerta di alloggi popolari, a offrire spazi ai giovani nei quartieri, ad ampliare la disponibilità di risorse per l’assistenza e l’inclusione sociale (oltre a distribuire i fondi statali per l’emergenza Covid ha fatto ben poco). Insomma, la città 'per soli ricchi' non può funzionare, i quartieri non possono continuare ogni giorno di più a ridursi a dormitori (però dotati di uno o più supermercati…) ma hanno bisogno di nuovi e migliori servizi pubblici da cui costruire nuove centralità urbane.

3) Una scelta netta di sostenibilità ambientale perché la 'mobilità dolce' è incompatibile con la priorità agli autoveicoli nella circolazione stradale, perché serve poco piantare alberi se si continua a cementificare e asfaltare ogni anno decine di migliaia di metri quadrati di aree verdi, perché lo smog va contenuto con tutte le misure necessarie non solo con quelle che 'disturbano poco'. In buona sostanza quella della sostenibilità ambientale è una scelta che va compiuta con radicalità, con nettezza, una scelta che non è compatibile con quelle di chi interpreta il suolo solo come punto d’appoggio per nuovi palazzi: se non è così non è una scelta di compatibilità ambientale ma solo 'greenwashing'. E il 'greenwashing' è l’unica vera politica ambientale di questa Amministrazione ma non è quello che i trevigiani si aspettano e vogliono da chi li amministra, almeno a giudicare dalle risposte al nostro questionario" conclude Calesso.

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