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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Rachele Scarpa sulla Ocean Viking: «No alla criminalizzazione delle Ong»

La deputata trevigiana del PD è recentemente salita a bordo con altri colleghi parlamentari dei paesi UE per toccare con mano il lavoro dell’equipaggio

È stato approvato dal Governo il DL per limitare l’attività delle ONG: potranno effettuare un solo salvataggio alla volta, dovranno possedere una carta di attestazione di requisiti in assenza dei quali sono previste multe fino a 50mila euro e il sequestro della nave: un protocollo rigido, disfunzionale e diretto solo a porre quanti più ostacoli possibili al salvataggio di vite umane in mare. Dal 2014 nel Mediterraneo sono morte annegate 25.000 persone, uomini, donne, bambini, una carneficina che ci dovrebbe interrogare tutti.

«Dobbiamo invece nuovamente assistere» dichiara Rachele Scarpa, deputata PD, recentemente salita a bordo della nave Ocean Viking con altri colleghi parlamentari dei paesi UE per toccare con mano il lavoro dell’equipaggio «al triste copione recitato dalla estrema destra al governo. Una destra completamente disinteressata a gestire pragmaticamente il fenomeno migratorio, sempre pronta con ipocrisia a ostentare la propria cattiveria, sempre lesta ad avere un atteggiamento disumano nei confronti dei disperati che raggiungono le nostre coste. Le ONG oggi svolgono un lavoro di supplenza nel Mediterraneo. Esse, infatti, compensano a fatica l’assenza di coordinamento e di organico dei soccorsi governativi. Eppure, a quanto pare, saranno loro il prossimo nemico artificialmente costruito su cui il Governo vorrà raccontarsi intransigente».

Rachele Scarpa con l'equipaggio-2

«Sono ambulanze del mare» continua la parlamentare «Un salvataggio in mare ha lo stesso grado di urgenza di un incidente in galleria. Chiedereste mai a un’ambulanza di salvare solo un ferito per volta? Affollare inutilmente e per ragioni esclusivamente politiche di regole e sanzioni il lavoro di queste ambulanze equivale a rallentare e compromettere le operazioni di soccorso che quelle ambulanze stanno compiendo».

«Fare politica giocando sulla pelle e sulla vita delle persone è disumano, servirebbe invece prendere atto che sulle migrazioni servono politiche strutturali e lungimiranti, ad esempio rendendo strutturale l'accoglienza diffusa in famiglia come presto chiederà anche l'ANCI e come dimostrano sperimentazioni di successo come quella svolta a Padova col progetto Embracin» conclude Scarpa «Queste persone non hanno voce e necessitano di soccorso immediato. Vorremmo che il governo avesse il coraggio di guardare negli occhi chi migra, e rendersi conto che anche loro sono esseri umani. Restiamo umani».

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