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Politica Valdobbiadene

Prosecco, ipotesi consorzio unico tra Doc e Docg: «Penalizzerebbe l'area storica»

Il consigliere regionale Razzolini del gruppo consiliare "Fratelli d’Italia" interviene sull’ipotesi di unione fra i consorzi del Prosecco Doc e Docg, paventata da più di un ente territoriale

«Al di là di ogni legittima opinione emersa nel dibattito in corso sull’ipotesi di unificazione tra i consorzi Doc e Docg, è importante sottolineare quanto l’identità del Prosecco sia indissolubilmente legata al territorio collinare compreso tra Valdobbiadene e Conegliano, che già oggi quale denominazione di origine controllata e garantita rappresenta il vertice della piramide qualitativa per le sue ineguagliabili caratteristiche determinate dal suolo e dal microclima di collina».

A dirlo è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Tommaso Razzolini, intervenendo sull'ipotesi di un consorzio unico tra Doc e Docg: «A ciò si aggiunge la componente storica e tradizionale di una viticoltura che nei secoli ha dato vita ad un paesaggio oggi riconosciuto Patrimonio dell’umanità. È fondamentale che l’area storica di produzione, composta da un mosaico di piccole e medie aziende agricole, sia quindi tutelata dall’ipotesi di un consorzio unico che rischia di far passare l’eccellenza di collina come semplice cartolina, quando il grosso della produzione è altrove. Questo non significa chiudere gli occhi al mercato e alla grande distribuzione: se la domanda c’è, è giusto che ci sia un’offerta adeguata. Ma serve chiarezza, tanto tra i produttori quanto verso i consumatori, per dare il giusto valore alla diverse zone di produzione. L’augurio è che il nuovo consiglio del Consorzio Docg, dopo il rinnovo ormai prossimo, possa porre sempre maggiore attenzione anche alle peculiarità delle piccole e medie realtà della denominazione nell’ottica della qualità e della valorizzazione del territorio» conclude Razzolini

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