Referendum anti-casta: nel capoluogo non si può firmare
Al Comune di Treviso sono finiti i moduli per sottoscrivere la raccolta firme per tagliare diaria e rimborsi ai parlamentari e, a quanto, pare non si possono ristampare. Elettori rispediti a casa
"Abbiamo finito i moduli". Questa la risposta avuta da molti trevigiani che negli ultimi giorni si sono rivolti all'ufficio elettorale per sottoscrivere la raccolta anti-casta promossa a livello nazionale dall'Unione Popolare.
La petizione mira a raccogliere 500mila firme, entro il 26 luglio, per indire un referendum popolare che abroghi l'articolo 2 della legge 1261 del 1965. La norma riguarda la diaria e i rimborsi di soggiorno a Roma corrisposti ai parlamentari italiani, che attualmente superano i 3mila euro al mese.
Ma a quanto pare nel capoluogo della Marca firmare sarebbe impossibile. I moduli per la sottoscrizione sono finiti e gli impiegati comunali risponderebbero ai cittadini che non possono scaricare e stampare da internet il file.
Un problema solo trevigiano, che non riguarderebbe gli altri comuni della Provincia.