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Sostenibilità ambientale, Guarda (AMP): “Stop agli slogan, si approvi i miei emendamenti”

"Se da un lato si fa cenno dell'urgenza di intervenire a garanzia delle nostre acque di falda e superficiali, dall’altro, nei risultati attesi non vi è specificata alcuna misura concreta"

TREVISO “Zaia e la sua maggioranza dimostrino che le belle parole sulla necessità di difendere l’ambiente non sono soltanto slogan: il Defr può essere l’occasione giusta”. A dirlo è la consigliera della lista AMP Cristina Guarda che ha presentato alcuni emendamenti che saranno discussi la prossima settimana. “Alla voce ‘Ambiente, se da un lato si fa cenno dell'urgenza di intervenire a garanzia delle nostre acque di falda e superficiali, dall’altro, nei risultati attesi non vi è specificata alcuna misura concreta per giungere a questo obiettivo. Come pensa, quindi, la Giunta di guidare la comunità veneta, i suoi cittadini e le realtà produttive nell’obiettivo comune di tutelare la risorsa idrica da sfruttamenti, abusi e inquinamenti?”.

“Non è possibile limitarsi a una mera elencazione dei problemi, così come fatto per le politiche sociali, avendo poi una programmazione e un bilancio privi di innovazione, che si limitano alla semplice routine per poi agire sull’onda dell’emergenza. Sarebbe bene mettere nero su bianco nel Defr gli obiettivi concreti su cui la politica dovrà lavorare a garanzia dell’ambiente, della salute e della vitalità economica del nostro territorio, già troppo sfruttato. Quando la maggioranza parla di ‘prima i Veneti’, ma solo quelli un reddito alto, dimentica di dire ‘prima il territorio veneto’ rispetto alle produzioni eccessivamente impattanti”.

Quattro in particolare le proposte della consigliera di Lonigo: “La prima riguarda la promozione di iniziative per la tutela dell’acqua di falda, in collaborazione con le categorie economiche, per la valorizzazione di progetti produttivi sostenibili, come la produzione a ciclo chiuso, che sicuramente permette di ridurre il consumo delle risorse naturali, ma giudicati troppo costosi per essere attuati, come nel caso della Miteni. Un’altra richiesta – continua Cristina Guarda – è quella di implementare le iniziative per garantire la quantità di acqua nelle nostre falde dal costante e drammatico calo, affiancando la pianificazione di bacini per la gestione del rischio idrogeologico con progetti coordinati, in particolare di ricarica forzata della falda stessa”.

“Sempre in tema di risparmio idrico, tra gli emendamenti che pare verranno respinti – insiste la consigliera della Lista AMP – c’è anche quello sulla verifica della corretta applicazione del Piano di tutela delle acque (Pta) in particolar modo l’articolo 40 (lettera C del comma 3), che vieta l’uso di pozzi artesiani a salienza naturale per scopi decorativi (le tipiche fontanelle) e impone l’applicazione di sistemi volti a impedirne il getto continuo: in un anno si calcola che 400 pozzi artesiani consumino circa 5 milioni di mq di acqua, tanto quanto 30.000 abitanti! Probabilmente l’applicazione di questa norma permetterebbe di tutelare anche la stessa falda di Carmignano sul Brenta, da anni in sofferenza. Ultima, ma non per importanza, la richiesta di promuovere e valorizzare i progetti a sostegno delle aree del Veneto a maggiore rischio di siccità, problema emerso in maniera drammatica nel corso di quest’anno a cui non sono state date risposte adeguate: l’urgenza di implementare anche un piano irriguo regionale ed esortare la politica nazionale a investire con più coraggio in questo settore è una responsabilità personale e politica enorme, fatta non solo a garanzia del comparto economico agricolo, ma specialmente perché senza un'agricoltura fiorente, l’intero territorio rischierebbe un graduale abbandono”. 

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