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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Schede ospedaliere, il commento di Calò: «Piano iniquo»

«Chi può paga, gli altri si arrangiano» commenta lapidario il candidato del Partito Democratico alle prossime elezioni europee. Una vicenda che continua a far discutere

«Le schede ospedaliere del piano sociosanitario veneto approvate in Commissione consiliare disegnano un sistema sanitario estremamente sbilanciato a favore della sanità privata e delle fasce più benestanti della popolazione». Antonio Calò, candidato alle europee con il Pd nell’Italia Nord Orientale, sottolinea come in venti anni i posti letto negli ospedali pubblici siano stati tagliati del 20%, mentre nelle strutture private siano aumentati del 16%.

«Un sacrificio mai compensato con ospedali di comunità e lungodegenze, strutture che rimangono nel libro dei sogni del governo leghista - accusa Calò - La realtà è che, come denunciato più volte dai medici, i più deboli rimangono senza assistenza e nelle case dei veneti ci sono di fatto 40 mila posti letto, cioè persone che non hanno la possibilità di pagare le rette delel case di riposo per i loro cari non autosufficienti o parzialmente autosufficienti. Sono le famiglie con i loro risparmi e con il loro tempo a sopperire ai tagli della Regione Veneto e questa è la tassa patrimoniale più ingiusta e iniqua perché colpisce chi ha meno e allo stesso tempo chi ha più bisogno. Se aggiungiamo che i medici continuano a scappare dalla sanità pubblica regionale (oggi ne mancano 1.300, ma entro il 2021 potrebbero essere più di 2.500), tanto che ci sono decine di reparti a rischio chiusura e non si è fatto assolutamente nulla per contrastare il fenomeno delle liste di attesa, capiamo la gravità della situazione - conclude Calò - Il risultato, sotto gli occhi di tutti già oggi è che chi può permetterselo ricorre alle cure private, gli altri si arrangino».

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